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Aggiornato: 12 luglio 2025
Alzai la tendina a guardarla; era piccola e tutt'avvolta in uno scialle nero, dal quale spiccava netto un profilo arcigno e lurido insieme, con enorme naso, con labbra penzoloni, che sovrastavano il mento secco, breve, angoloso. Pareva fervorosissima; aveva spenta la candela per rivenderla a miglior prezzo.
Andava in volta su e giù per la camera, imprimendo alle braccia penzoloni un moto isocronico che le faceva combinare ad ogni tratto in croce di Sant'Andrea, mentre le palme andavano regolarmente a battere sotto le ascelle. S'intende che a queste nozze non era invitato il giubbone color di tabacco. Poverino! Un altro poco di strofinio, e se n'andava in isbrendoli.
Ludovico e Francesco sono seduti quasi nel mezzo della camera, Ludovico sopra una poltroncina, Francesco su una sedia. I loro ginocchi si toccano. Ludovico, con le braccia penzoloni, cerca di stare immobile. Francesco, con le braccia piegate, lo fissa negli occhi acutamente e il suo viso, cachettico, emaciato, ha, nell'atteggiamento dell'ipnotizzatore improvvisato, qualche cosa di comico e di sinistro. Con una sigaretta fra le labbra, fuma avidamente. Durante tutta la scena, egli fumer
Erano i cadaveri penzoloni dei banditi, che nei palazzi di cotesti signori riparavano. Il Papa aveva ordinato si prendessero, e tutti, senza misericordia, ai merli del palazzo s'impiccassero.
Sono scomparse l'ultime stelle, cominciano a cader grossi goccioloni di pioggia, il vento raddoppia di violenza, i lampi rischiarano di una luce rossa, sinistra, le due faccie livide, istupidite del capostazione e di Bartolommeo. Quest'ultimo rientra in ufficio col capo basso, con le braccia penzoloni, agitando indolentemente la lanterna cieca che tiene in mano.
Andò alla finestra e restò un momento a respirare l'aria, perchè si sentiva un peso sul petto, e stentava molto a tirare il fiato. Il tempo pareva nuovamente sul cambiare. Un vento forte spazzava le nubi e il sole mattutino tingeva il cielo di rosa. Alcuni contadini ritornavano alle loro case, la testa bassa, le braccia penzoloni. Altri continuavano a girare pei campi, all'impazzata.
Egli le teneva penzoloni lungo i fianchi e le dondolava camminando.
«Perché mi accarezzi?» Questa è una domanda che tu hai udita da me più d’una volta. E io ho sempre lasciato le mie mani giù, penzoloni. Ho diffidato sempre. Giana.
Gettando a caso uno sguardo su' suoi limieri che lo precedevano col muso basso e colla coda penzoloni, disse: «Tò! Visir che non aveva che due mesi adesso sembra averne otto suonati, e s'è cacciato anche lui nella compagnia dei cani scelti.»
La sua repentina scomparsa mi rese immobile per qualche tempo, e quasi asfissiato nel vuoto, e cieco come un uomo, che abbagliato dalla luce istantanea, rientra immediatamente nelle tenebre. Illusioni, speranze, amore, tutto era svanito: la vita mi sembrava un'ironia atroce, un inganno, un supplizio! Mi trascinai fino ad una sedia, caddi colla testa sul tavolino e le braccie penzoloni.
Parola Del Giorno
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