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Dalle un bacio anche tu, Nina, te lo permetto. Ma Giusto ne fu impedito dalla notaia, la quale affacciandosi nel vano dell'uscio lo chiamava in disparte. A più tardi, disse, sorridendo a Nina.

Andarono in silenzio, repugnando a Giusto di esprimere il proprio pensiero; non sapendo Gerolamo che altro dire dopo il risultato della prima celia. Presentato alla notaia, Gerolamo venne introdotto alla presenza della povera Nina.

Giusto a capo basso pensava: Non vi è dubbio che il notaio si è sbottonato in faccia alla notaia; ed è certissimo che la notaia ha portato in giro per Milano la notizia del testamento. Ora questo usciere minchione è tentato di credere che io sia ricco e avaro, sta pensando un po' al pignoramento e alle mille lire, ma finir

La notaia sapeva questo solo, che uno dei farabutti voleva rivendere un grosso fondo ancora non pagato, e che l'altro farabutto voleva comprare senza pagare nemmanco lui; la difficolt

La notaia aveva un mucchio di ragioni, e se Giusto avesse scommesso qualche cosa, certo qualche cosa avrebbe perduto. In fatti la domenica successiva, mentre il grande artista lavorava alla tela di prete Barnaba, la Madonna dei sette dolori abbozzata appena fece un miracolo.

Nina non si oppose, e il pittore se n'andò tanto presto da cogliere la notaia sull'uscio. Forse origliava al buco della serratura, o forse in quel buco infilava un'occhiata curiosa, o forse alternava l'una cosa e l'altra. Non mi potevo staccare da mia figlia, confessò la mamma; e come è andata? Bene, mi pare. Ma non ho ancora inteso se il pretendente è lui, o se è un altro.

Dai modi dell'usciere, dalle sue parole, Giusto argomentava, senza paura di errore, che il notaio, o la notaia, avesse messo in circolazione le clausole del testamento, e si sentiva preso allo stesso tempo dalla soddisfazione che la burletta gli fosse riuscita, dallo scrupolo che fosse riuscito troppo, e da una contentezza veramente stupida, come se la somma della quale aveva disposto per testamento gli ballasse entro la saccoccia.

Apparve la notaia, e Giusto la interrogò a bruciapelo: «che cosa voleva prete Barnaba? me lo vuol direLa gazza, poveretta, era incapace di nascondere lungamente qualche cosa, se avesse saputo; in ogni modo promise di pigliare le necessario informazioni. I due fidanzati trovarono Nina intenta a far la soprascritta a una lettera. A chi scrivevi? domandò Cristina dopo averle dato un bacio.

A un certo punto, per scampare a un diluvio di parole, interruppe: Ero venuto perchè mi premeva di parlare della signorina... La notaia a queste parole tacque a un tratto, e per diventar la vera mammina della ragazza da marito, cambiò natura; si fece attenta, lusingò col sorriso, adulò senza dir parola.

Giusto gli aveva fatto una volta il ritratto a olio, non gli avendo strappato di bocca altro che monosillabi in tutte le ore delle sedute; questa volta, andando a fargli visita di proposito, lo inviterebbero almeno a desinare, facendolo sedere tra la notaia e Cristina sua, ed egli terrebbe sempre una mano sotto la tovaglia.