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Aggiornato: 13 giugno 2025
Godeva fama di molto sapere e se ne invaniva come di merito eccezionale: il che nol privava di amici, che di lui stimavano la sincerit
Dio ti fece un gran dono, e tu hai saputo metterlo a frutto. È impossibile che il tuo merito, adesso oscuro, non abbia ad essere, quando che sia, conosciuto e compensato. Sì, tu farai onore a' tuoi, al nome di nostro padre; e noi sarem fortunati di appartenerti.
Avete ragione, e poichè non c'è nulla che m'abbia a risanare, mi farò presso di voi un merito di non chiedervi nulla. Laurenti stette muto per la terza volta; ma per la prima volta, accompagnandola in casa, le offerse il suo braccio. Ella del resto era molto stanca, e ne aveva bisogno per reggersi in piedi.
La giustizia di Dio, per dargli quanto era il merito suo, vi lo condusse su quel destrier medesimo ch'inante tolto avea per inganno a Bradamante.
Ella, conversando teco e conoscendo il tuo merito e il suo, e conoscendosi degna di te e tu di lei, conoscendo Amasia indegna di te e tu di lei, s'occecò nell'amar tuo; né avendo animo di scoprirloti perché tu stavi invaghito di Amasia, per non morirsi di passione, si dispose ingannarti e giacque teco sotto nome di Amasia.
E così dicendo, vivissimo affetto lo animava, e le sue guancie coprivansi di un leggier rossore. Che intendete di dire? accipigliato lo interruppe il superiore. No, non c'è fede nè virtù che abbia merito presso il Signore, se la virtù di que' buoni non gli è accetta.
Io non feci nulla, altro che male. A voi, egregia donna, tutto il merito... Voi siete una santa: viva la vostra faccia. Se la mia domanda non fosse indiscreta, ci sarebbe da sapere perchè vi mostraste travestita da uomo in quella maledetta notte? Perchè vi metteste a quel disperato cimento?
Ad ogni momento Mansueta le usava qualche riguardo, qualche nuova cortesia, e sempre ne attribuiva il merito al padrone: don Luigi così ha detto, don Luigi ha pensato, don Luigi ti manda questo e quest'altro. Ell'erasi così bene avvezza alle dolcezze di quella casa che il pensiero d'uscirne la sgomentava tutta.
Carlo Alberto e i suoi non volevano gli ajuti di Francia, non per orgoglio nazionale nè per coscienza di secura vittoria, ma come non volevano gli Svizzeri e i volontarî, per paura dell'idea, della bandiera repubblicana. Un timido indirizzo fatto sul cominciar della guerra, e senza chiedere ajuti, al governo di Francia, meritò rimproveri severi dai regî al governo provvisorio. E le istruzioni date agli agenti sardi imponevano di chiudere possibilmente ogni via all'intervento francese. L'esercito francese diceva orgogliosamente, il 12 maggio, Pareto alla Camera torinese non entrer
Airoldi, che sulle fraterie aveva la giurisdizione. Secondo la diligenza ed il merito, i gradi e gli onori tra gli scolari.
Parola Del Giorno
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