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Aggiornato: 31 maggio 2025
⁸³ Amm. Marcell., I, 208, 10 sg. Di questi avvenimenti interessanti noi abbiamo il racconto, scritto da Giuliano stesso. Nel manifesto, da lui mandato al Senato ed al popolo d’Atene, nel momento in cui, rotto ogni indugio, egli moveva contro Costanzo, il nuovo imperatore narra come sia avvenuta la sua proclamazione. Quel racconto, che ci fa rivivere nella realt
³⁵ Iulian., 351, 18 sg. ³⁶ Amm. Marcell., Vol. Era naturale che Costanzo, avendo ucciso Gallo, non volesse lasciar libero Giuliano, e ne temesse le possibili vendette. Infatti, lo chiamava a Milano e lo teneva sette mesi sotto rigorosa custodia, e non sarebbe, certo, sfuggito alla morte, sebbene da gran tempo non avesse avuto relazioni col fratello, se, come egli ci dice «qualche dio, volendo salvarlo, non gli avesse procurata la benevolenza della bella e gentile Eusebia»³⁷. L’intervento di Eusebia, la moglie dell’imperatore, d
⁶¹ Amm. Marcell., I, 77, 14 sg. Giuliano passò l’inverno del 356 ad orientarsi nella sua nuova posizione, ad acquistare le necessarie nozioni di amministrazione e di pratica militare. Egli non sdegnava di addestrarsi nei più umili esercizi, ripetendo, di quando in quando, come consolazione ed incoraggiamento, il nome di Platone. Egli dava un mirabile e nuovo esempio di temperanza e di operosit
Così, per la sua fermezza, la Gallia è salvata dalla rovina⁷⁴. A ragione i popoli della Gallia eguagliavano l’amministrazione di Giuliano ad un sole sereno che risplendeva dopo squallide tenebre. ⁷⁴ Amm. Marcell., I, 116, 12 sg.
⁷⁷ Amm. Marcell., I, 129, 21 sg. ⁷⁹ Iulian., 360, 10 sg.
³¹² Amm. Marcell., I, 263. Ebbene Giuliano, per quanto si dichiarasse tollerante in materia religiosa, non poteva collocarsi neppur lui al punto di vista del decreto di Costantino, perchè egli pure voleva una religione di Stato, e tale era per lui il Paganesimo al quale, e qui sta la novit
¹⁴⁷ Amm. Marcell., II, 27, 17 sg. ¹⁴⁸ Idem, II, 31, 13 sg.
¹³³ Amm. Marcell., I, 311, 14. ¹³⁴ Zosimo, 228, 1 sg. ¹³⁵ Amm. Marcell., I, 312, 20 sg. Zosimo, 229, 1 sg. ¹³⁶ Amm. Marcell., I, 319, 1 sg.
¹⁵⁶ Amm. Marcell., II, 37, 19 sg. ¹⁵⁷ Liban., 614, 10 sg.
¹⁸³ Amm. Marcell., II, 100. La Chiesa accettò le divisioni dell’amministrazione romana, le prese le sue idee di gerarchia, e sentì il desiderio di avere un gran numero di funzionari. La preoccupazione delle cure mondane le fece dimenticare quell’amore della debolezza e della povert
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