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Aggiornato: 13 ottobre 2025
Perchè non avete almeno un poco di confidenza verso chi vi vuol bene? L'altro gli afferrò la destra con effusione e con voce che l'emozione rendeva malferma: Che debbo dirvi, Prè Letterio, riprese, che debbo dirvi? Voi avete letto nell'anima mia. Voi sapeste indovinare assai più di quello che con le mie parole avrei potuto dirvi. Vedete, dunque, se io non sono da compiangere! Da compiangere?
Quando il professore entrò, don Letterio alzò il capo da' suoi scartafacci e tendendogli la magra mano bianchissima, lo salutò con affetto: Siete venuto presto, Mattia. Così va bene; vi ringrazio. Mi ringraziate, don Letterio? Che cosa dovrei dir io a voi per la bont
Prè Letterio l'aveva preannunciato con una lettera affettuosissima, in cui si dichiarava addolorato di non potere, a cagione di certi gravi suoi affari, recarsi al paese per assistere alla venuta della sua protetta. In casa Sant'Angelo gi
Il matrimonio si fece alla chetichella: nelle prime ore del mattino, al duomo di Tricesimo, celebrando l'ottimo prè Letterio Prandina, venuto espressamente da Udine. Pochi amici si raccolsero poi in casa ad una bella refezione, ove si fecero degli allegri brindisi e si stapparono molte preziose bottiglie, dormenti gi
Sì, questo sì, riprese con sùbito trasporto, buona, esemplare donna.... Io lo posso dire che l'ho vista per la mia casa, per la povera mia madre, ricca di tante tenerezze, capace di tanta abnegazione.... Vedete, don Letterio, io non posso adattarmi all'idea ch'ella debba abbandonare la mia casa: sarebbe un vuoto, che nulla potrebbe colmare, sarebbe per me una nuova sventura! Lo capisco.
Si baciarono con affetto; quindi, stretta la mano alla signora ed alla Vige, l'ospite s'avviò alla casa. Ma che bella sorpresa, Prè Letterio, che bella sorpresa! Non m'aspettavate così presto, è vero? diceva il prete sedendo nel seggiolone che la Vige aveva rotolato per lui accanto alla tavola. Eppure sono gi
Una volta che don Letterio Prandina era venuto da Udine per visitarla, come del resto negli ultimi tempi faceva con molta frequenza, la vecchia signora si lasciò andare con lui ad uno slancio di confidenza. Vedete, don Letterio, tutti quelli che mi circondano vanno a gara perchè io non possa accorgermi del mio stato.... Io mi sforzo di far credere a tutti ch'essi riescono nel loro intento.
Vi somiglia, don Letterio. Fa il suo dovere come me: nient'altro. Ma ne raccoglie il più grande dei conforti: la benevolenza generale. Vi racconto tutto questo per venire a quanto mi preme. L'incontro che avete fatto, don Letterio? chiese la signora Chiara.
Ma quando, qualche volta, Loreta usciva a fare degli acquisti a Tricesimo od andava, accompagnata da Agnul col carrozzino a Udine, per visitare il suo amico e protettore don Letterio, Vige provava il bisogno di dire l'animo suo alla padrona: Non è una donna quella lì, è un angelo! Buona, buona come il pane. Ha fatto una gran opera santa, signora mia, prendendola in casa. Per buona, sì, mi pare.
In men d'un'ora il professore giunse alla meta e, lasciato il carrozzino al solito stallaggio dell'Albergo Italia, se ne andò rapidamente alla casa di don Letterio, posta appunto in quei pressi, non lunge dal palazzo arcivescovile.
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