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Aggiornato: 6 giugno 2025
Anche Grattoni, anche Sommeiller, anche Watt e Fulton furono ingegneri. Anche Eiffel è un ingegnere, lo è il Lesseps; e passeranno tutti all'immortalit
La notte, parmi, ci giunse il dispaccio del generale Oudinot contenente rifiuto d'adesione agli accordi e l'affermazione che il signor Lesseps, firmandoli, aveva oltrepassati i poteri affidatigli.
Ognun sa come Oudinot rifiutasse d'assentire al trattato e disdicesse a un tratto la tregua. Egli aveva da Luigi Napoleone istruzioni segrete direttamente contrarie a quelle da lui date a Lesseps. Il 13 giugno, i nostri amici nell'Assemblea francese tentarono, capitanati da Ledru Rollin, sommovere Parigi contro l'infamia commessa: ma non riuscirono.
Poco monta la data di uno o di altro dispaccio francese; poco monta che il signor Lesseps fosse o no richiamato al momento della firma apposta da lui alla convenzione del 31 maggio. Una sola parola risponde a ogni cosa: l'Assemblea ignorava; essa non ebbe mai comunicazione officiale di quei dispacci.
Un secondo dispaccio, con data del 1.º giugno, a tre ore e mezzo dopo mezzodì, e firmato dal generale, ci dichiarava «che i fatti avevano giustificato la sua determinazione e che in due dispacci del ministro di guerra e degli affari esteri, in data 28 e 29 maggio, il governo francese gli annunziava il termine della missione del signor Lesseps.»
Sventuratamente, ma come del resto era da prevedersi, il giorno stesso della rientrata in Roma di Garibaldi le trattative con Lesseps erano fallite e rotte.
Il Triunvirato illuso che le trattative con Lesseps sarebbero approdate ad una felice conclusione, ordinò che si allestisse in Roma una spedizione per le Marche. Garibaldi fu richiamato, ed egli, saputo il motivo del richiamo ubbidì con gioia, e il 28 di maggio ripassato il confine, con marcie forzate, la mattina del 1º giugno rientrò in Roma.
Parola Del Giorno
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