Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 7 giugno 2025


È il Manzoni stesso che ce lo fa sapere in una sua lelterina a Cesare Cantù, il quale, valendosi, com'è noto, in gran parte dei materiali di studio dei Promessi Sposi che avevano servito al Manzoni, compose il suo Commento storico ai Promess Sposi: "L'Innominato (scriveva il Manzoni) è certamente Bernardino Visconti. Per l'aequa potestas quidlibet audendi ho trasportato il suo castello nella Valsássina. La duchessa Visconti si lamenta che le ho messo in casa un gran birbante, ma poi un gran santo." Nella Valsássina aveva avuto signorìa, nel tempo in cui è collocata l'azione del romanzo, la casa Manzoni. L'aver fatto l'Innominato il signore della Valsássina parmi un altro segno evidente che il Manzoni voleva, in qualche modo, rappresentar stesso nell'Innominato, per l'aequa potestas quidlibet audendi. Vogliono che il Manzoni un giorno a chi lo ringraziava del bene ch'egli avea fatto co' suoi scritti, rispondesse; "Senta, se c'è un nome che non meriti autorit

L'Innominato una volta avea intorno a molti bravi, e tra questi, come si capisce, pochi galantuomini; dopo la conversione del padrone si dispersero, e rimasero soltanto presso l'Innominato alcuni fidati amici, pochi e valenti come i versi del Torti, il quale probabilmente ne aveva pure anch'esso dispersi e distrutti molti cattivi, prima di far grazia ai pochi che gli parevano riusciti secondo il suo cuore.

Forse, nel momento che s'induceva a scrivere la severa e giusta sentenza, egli ripensava il processo di creazione con cui erano venuti fuori nei Promessi Sposi i diversi personaggi: Don Abbondio, Perpetua, padre Cristoforo, don Ferrante da un lato: l'Innominato, la Signora di Monza e il Cardinale Borromeo dall'altro; gli uni tutti di un pezzo, organici, figli soltanto della sua immaginazione; gli altri messi insieme con elementi imposti dalla cronaca e dalla storia.

Parola Del Giorno

trascini

Altri Alla Ricerca