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Aggiornato: 15 maggio 2025
¶ Per simigliante qui d'alcuno Pistolese, nominato Vanni Fucci, così si ragiona, il quale, si come bastardo e reo alcuna volta i begli arredi e tesoro della sagrestia di Santo Jacopo di Pistoia a inbolar si mise, per lo quale furto finalmente alcuno altro, non colpevole, ne fu morto; dal quale, ragionando d'alcuna condizione di Firenze e di Pistoia che poi adivenne, così si predice, che alcuna setta di Pistoia, chiamata nera, da un altra nominata bianca, in prima alcuno oltraggio riceva, per lo quale oltraggio simigliantemente ne' Fiorentini prodotto col cominciamento de' marchesi Malispini di Val di Magra, cioè di Lunigiana, Marte, cioè pianeto producitore di guerre, sopra Campo Picceno, il quale sito Pistoia s'intende, scotendo sua piova produca, per la quale la parte nera ivi e in Firenze finalmente vittoriosa rimagna, e così, figurativamente, per lui nel mille treciento, cioè predicendosi, seguente poi adivienne.
Vita bestial mi piacque e non umana, sì come a mul ch’i’ fui; son Vanni Fucci bestia, e Pistoia mi fu degna tana». E ïo al duca: «Dilli che non mucci, e domanda che colpa qua giù ’l pinse; ch’io ’l vidi uomo di sangue e di crucci». E ’l peccator, che ’ntese, non s’infinse, ma drizzò verso me l’animo e ’l volto, e di trista vergogna si dipinse;
Vita bestial mi piacque e non umana, si` come a mul ch'i' fui; son Vanni Fucci bestia, e Pistoia mi fu degna tana>>. E io al duca: <<Dilli che non mucci, e domanda che colpa qua giu` 'l pinse; ch'io 'l vidi uomo di sangue e di crucci>>. E 'l peccator, che 'ntese, non s'infinse, ma drizzo` verso me l'animo e 'l volto, e di trista vergogna si dipinse;
E chi anche lo descrivesse nella rappresentazione intera d'un personaggio, rammentando, come altri fece, le voci, i gesti, i passi, ogni idea sua propria, renderebbe pur sempre una sola delle cento facce del suo genio; il quale da Lindoro a Saul, da Luigi undecimo a Edipo, ascese tutta quanta, la scala smisurata del dramma, come nella dizione magistrale della «Divina Commedia» risalì da Vanni Fucci a San Pietro.
Vita bestial mi piacque, non umana Si come a mul ch'io fue; son Vanni Fucci Bestia, e Pistoia mi fu degna tana
Vita bestial mi piacque e non umana, sì come a mul ch’i’ fui; son Vanni Fucci bestia, e Pistoia mi fu degna tana». E ïo al duca: «Dilli che non mucci, e domanda che colpa qua giù ’l pinse; ch’io ’l vidi uomo di sangue e di crucci». E ’l peccator, che ’ntese, non s’infinse, ma drizzò verso me l’animo e ’l volto, e di trista vergogna si dipinse;
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