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Aggiornato: 15 luglio 2025
Spesso l'olio manca, come è avvenuto quest'anno, in cui gli olivi, dopo aver dato l'anno scorso un abbondante raccolto, sono affatto spogli di frutti, ad imagine di ogni umana vicissitudine, in cui il bene si avvicenda senza tregua col male.
Sposata la causa dell'Alpinismo nei giovani anni, vi dedicò tutti i suoi giorni, informò ad essa tutti i suoi atti, predicando incessantemente onde si comprendesse qual campo immenso essa abbraccia, quanti benefici frutti apporter
Gli animi nati grandi ma senza occasioni, gli animi nati grandi ma rivoltisi contro alle occasioni, non fanno frutto d'utilitá né di gloria; sono simili a que' semi sovrabbondantemente sparsi anche nella creazione materiale, affinché ne frutti dei mille uno, e gli altri manifestino l'oltrepotenza del Creatore.
Ma perché corremo per perduti e per me è morta ogni speranza e non spero se non nella disperazione, prima che muoia vo' tentar ogni cosa per difficile e perigliosa che sia, e morendo io vo' che tutto il mondo perisca meco. Ma tu imagina qualche cosa: fa' che veggia i fiori della mia felicitade. PANIMBOLO. Farò come il fico che prima ti dará i frutti che ti mostri i fiori.
Compatibili al paragone di noi sono coloro che non le videro, ne' secoli precedenti. E quindi non frutti, ma semi diremo questi della coltura cristiana; la quale poi in realtá si trova tutta derivata da essi. Greci tutti dapprima, latini molti poi degli scrittori cristiani, li nomineremo tutti insieme, come membri d'una sola coltura.
Essi avevano innanzi a sè imbandita una piccola mensa ben provvista di pane, frutti e vino; i ragazzi, tutti belli e pieni di salute, godevano intorno alla tavola della refezione che lor veniva distribuita con indicibile affetto dai genitori.
Una sera in cui, placidamente seduta sotto un pergolato di ribes, la famiglia aveva frugalmente cenato con la cacciagione del giorno e coi frutti saporitissimi del giardino, cadde discorso sull'Europa.
Tra così fatti uomini, tra la divisione e debolezza degli stati, il sacerdozio giganteggiava; raccogliendo i frutti della mansueta piet
Le mani lunghe, deformate, con grossi nodi alla prima falange dell’anulare e del medio, con l’unghia del pollice depressa e violetta, somigliano le mani d’una scimmia decrepita; hanno su ’l dorso le tinte di certi frutti malsani, un misto di roseo, di giallognolo e di turchiniccio; su la palma hanno una laboriosa rete di solchi, e tra dito e dito la pelle escoriata.
Un altro manoscritto di quel tempo narra che il trono era «alzato solamente di due gradini» e aggiunge che essendo ito il doge a deporre l'abito cerimoniale, e avendo indossato un abito color violetto, sedette a mensa «su d'un fonteglio.» Altri, nello stile d'allora, avrebbe voltato il francese fauteuil in «sedia d'appoggio.» Ma non badiamo a queste minuzie e seguitiamo col manoscritto. «Molte dame, delle principali della Corte e delle più qualificate, erano accorse a veder pranzare il Duce e gli facevano corona all'intorno, quando, essendogli presentato il dessert, le regalò dei più bei frutti della tavola.
Parola Del Giorno
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