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Aggiornato: 6 luglio 2025
«Le acque sorgive vi sono abbondantissime, e non v’è rione che non abbia le sue fonti, per lo più di marmo, tutte ornate di sculture, tutte d’acque copiosissime».
Queste due fonti si erano nel passato così bene intrecciate assieme, da dar vita ad un fiume ricco d'acque e poderoso nel quale, in determinati e non infrequenti periodi della storia, si erano come trasfuse tutte le tradizioni militari dei Comuni e degli Stati dell'Italia.
Ivi almen so, che me odiranno i sassi: E al mio dolor risponderanno, i monti: Ivi al men so, che gli sospir ch'io trassi E quei ch'io traggio, ad uno, ad uno, fien conti Ivi al men so, che le fatiche, e i passi Fian note, a selve a boschi, a fiumi, e a fonti: Ivi al men so, che ogni fera sdegnosa Fia più che te: dil mio penar pietosa.
Poscia veggendo, trepida, Che dei tempi passati La monotona storia Ha i cèrebri annojati, Sferza colla commedia Le goffe costumanze, E scruta nelle stanze Gli intrighi ed i mister. E, risalendo ai limpidi Fonti della natura, Ci canta in un Idillio Crëato e crëatura, E insegna all'occhio l'ultima Gradazione di verde, Che da lontan si perde In profumo leggier.
Non siamo sicuri che pur dove accenna, in termini generali, alle sue fonti, citando nomi d'autori, egli li abbia veramente consultati. Così non può aver trovato nella Bibbia certi ragguagli, che asserisce; come pure non può aver letto «in Ovidio, o negli altri poeti» che Cerbero era «alcuno così nominato che più in cotal vizio (la golosit
³⁸⁰ Il prof. R. D’Alfonso, in un suo saggio sugli scritti di Giuliano di cui non venni a conoscenza se non dopo pubblicato il mio libro, saggio che, per la padronanza delle fonti e per l’acume e l’imparzialit
Ma s’io m’interruppi fu per un salto di pensiero, per un lampo di memoria che mi richiamò al Boccaccio; e, del resto, credo che nel caso mio uno qualunque de’ giovinetti eruditi i quali si atteggiano a Rajna e a Landau e spasimano alla ricerca delle fonti non gi
C. Sappiate certo che nell'aria c'è il simile, che nell'acqua, cioè flussi, reflussi, fiumi, riui, fonti, torrenti; & simili, de i quali il primo è il flusso, che fa l'aurora nella spiratione, che fa verso ponente, cacciando inanzi
Bastar ti deve il tuo, lascia 'l sol mio, che 'nfiamme i spirti e sopra sé l'innalzi, come 'l tuo nutre i corpi, l'erbe, i fonti. Ma 'l mio perché piú bello, in tal desio rancor ti sferza, che ne trai de' calzi, e 'n su le cime tue vòi ch'egli monti. «Rivalem possum non ego ferre Iovem». PROP.
Noi fortunati se avessimo saputo colorire in parte la breve ma mirabile descrizione che ne lasciava Dino Compagni, e l’anonimo autore delle Storie pistolesi, che furono pure i principali fonti storici del nostro racconto!
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