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Indi spirò: «Sanz’ essermi proferta da te, la voglia tua discerno meglio che tu qualunque cosa t’è più certa; perch’ io la veggio nel verace speglio che fa di pareglio a l’altre cose, e nulla face lui di pareglio. Tu vuogli udir quant’ è che Dio mi puose ne l’eccelso giardino, ove costei a così lunga scala ti dispuose,

Tosto sara` ch'a veder queste cose non ti fia grave, ma fieti diletto quanto natura a sentir ti dispuose>>. Poi giunti fummo a l'angel benedetto, con lieta voce disse: <<Intrate quinci ad un scaleo vie men che li altri eretto>>. Noi montavam, gia` partiti di linci, e 'Beati misericordes! fue cantato retro, e 'Godi tu che vinci!.

Tosto sara` ch'a veder queste cose non ti fia grave, ma fieti diletto quanto natura a sentir ti dispuose>>. Poi giunti fummo a l'angel benedetto, con lieta voce disse: <<Intrate quinci ad un scaleo vie men che li altri eretto>>. Noi montavam, gia` partiti di linci, e 'Beati misericordes! fue cantato retro, e 'Godi tu che vinci!.

Dicono adunque questi cotali: Secondo che ciascun ragiona, Dante fu litteratissimo uomo, e se egli fu litterato, come si dispuose egli a comporre tanta opera e cosí laudevole, come questa è, in volgare? A' quali mi pare si possa cosí rispondere: Certa cosa è che Dante fu eruditissimo uomo, e massimamente in poesia, e disideroso di fama, come generalmente siam tutti.

Indi spirò: «Sanz’ essermi proferta da te, la voglia tua discerno meglio che tu qualunque cosa t’è più certa; perch’ io la veggio nel verace speglio che fa di pareglio a l’altre cose, e nulla face lui di pareglio. Tu vuogli udir quant’ è che Dio mi puose ne l’eccelso giardino, ove costei a così lunga scala ti dispuose,

Indi spiro`: <<Sanz'essermi proferta da te, la voglia tua discerno meglio che tu qualunque cosa t'e` piu` certa; perch'io la veggio nel verace speglio che fa di se' pareglio a l'altre cose, e nulla face lui di se' pareglio. Tu vuogli udir quant'e` che Dio mi puose ne l'eccelso giardino, ove costei a cosi` lunga scala ti dispuose,

Indi spiro`: <<Sanz'essermi proferta da te, la voglia tua discerno meglio che tu qualunque cosa t'e` piu` certa; perch'io la veggio nel verace speglio che fa di se' pareglio a l'altre cose, e nulla face lui di se' pareglio. Tu vuogli udir quant'e` che Dio mi puose ne l'eccelso giardino, ove costei a cosi` lunga scala ti dispuose,