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Aggiornato: 4 giugno 2025
In Pistoia, fino dai tempi de’ Consoli, dodici erano le compagnie del popolo, divise tre per quartiere, e di tutte le persone che dalla prima gioventù alla vecchiezza erano atte alle armi, fossero nobili o popolani. Volevan con ciò che fosse dovere di tutti di custodir la citt
Giungeva in quel punto il generale Garibaldi coi bravi carabinieri genovesi e con altri valorosi; arrivavano pure in quel mentre tre compagnie del Medici, e dirette da Garibaldi stesso si spinsero ad un furioso attacco in aiuto del Cosenz; la lotta per alcun tempo fu accanita e micidiale, gi
I Mille toccarono allora la carica i Carabinieri Genovesi in testa e con loro un'eletta schiera di giovani non appartenenti alle compagnie ed impazienti di menar le mani.
Allora non rimase piú nulla di veramente militare nelle evirate province d'Italia, o meno in quelle piú anticamente disavvezze; non ne rimase piú se non in Piemonte. Il quale lo deve a' principi suoi, che lo salvarono dall'armi pagate, dalle compagnie di ventura; capitani, venturieri essi stessi in que' secoli, cavalieri prima, generali dopo, militari sempre, di razza, secondo i tempi.
Andarono, ma ormai per sorpresa erano cadute in mano dei Francesi le ville Pamfili, Corsini, e Valentini; le due compagnie che presidiavano la villa Pamfili sopraffatte dal numero riboccante caddero in potest
Drappelli di croati o di dragoni, oltre la scorta dei soldati delle compagnie di leva, accompagnavano in queste marce le giovani reclute che, così guardate, potevano rassomigliarsi in tutto e per tutto ad un triste convoglio di prigionieri di guerra.
In quell'estate il teatro "La Fenice" fu condotto a termine e don Pio non solo si occupava di farlo addobbare all'interno con tutta l'eleganza possibile, ma pensava pure a procurargli per le tre stagioni invernali, tre compagnie di canto, che assicurassero alla Fenice la sua reputazione. Prima costruttore, poi giornalista, ora impresario!
Serratiglisi intorno cinquanta uomini delle due compagnie, ond'egli campeggiava in Carpinone, le quali nella sùbita invasione dei cafoni alla schiena si sparpagliarono, Zasio tentò con vano impeto la calata sull'osteria nel momento della mischia.
Secondo le tabelle organiche di formazione, approvate dal Senato, il reggimento di oltremarini non doveva superare la forza di 432 uomini, ciò che stabiliva l'effettivo delle compagnie in una media di 54 presenti ognuna. Tale forza non era però mai effettiva, neppure nei periodi di neutralit
Moriva l’Arcivescovo Sanseverino , ed al palazzo si disponeva il grande corteo funebre. La Compagnia del SS. Sacramento della Cattedrale voleva prendervi parte, ma le Compagnie della Pace e della Carit
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