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Aggiornato: 20 luglio 2025
La prima gente ne' primi secoli, comeché rozzissima e inculta fosse, ardentissima fu di conoscere il vero con istudio, sí come noi veggiamo ancora naturalmente disiderare a ciascuno.
Quale fortuna sarebbe pei nostri geografi, se un simile scioglimento completo dei ghiacci si producesse anche una sola volta sopra ciascuno dei due poli della Terra!
cosi` rotando, ciascuno il visaggio drizzava a me, si` che 'n contraro il collo faceva ai pie` continuo viaggio. E <<Se miseria d'esto loco sollo rende in dispetto noi e nostri prieghi>>, comincio` l'uno <<e 'l tinto aspetto e brollo, la fama nostra il tuo animo pieghi a dirne chi tu se', che i vivi piedi cosi` sicuro per lo 'nferno freghi.
Uno spensierato che abbia speso due lire per l'acquisto di un libro, difficilmente si lascia indurre a gettarlo sul fuoco prima di averlo letto. Il proprio denaro ciascuno vuol goderselo; ed io so di molti ghiotti, i quali si assoggettarono a morire di indigestione piuttosto che lasciar sul piatto un bricciolo di vivanda ad un pasto di prezzo fisso. Tal sia di te.
E l'Amore passare dall'uno all'altro, soffermandosi innanzi a ciascuno coi suoi doni di passione, di strazio e di piacere. E vide che i suoi anni la mettevano indietro di Valeria, lontana, lontana, fuori dal giuoco; e sentì che l'Amore l'aveva oltrepassata e che non si fermerebbe mai più, mai più davanti a lei.
Entrambi, del resto, ebbero la percezione, di non essere affatto nuovi fra loro, ed a ciascuno sembrò che qualche anno addietro, vi fosse stata occasione di vedersi, probabilmente in un viaggio.
«Non mi prendete dunque in uggia: ciascuno per sè! e Dio per noi tutti, soggiungeva il mio confessore alla pensione. Io vi dimando la vostra benedizione per parentesi ed in piene lettere, la vostra benevolenza, come pel passato.» Il dottore sorrise di nuovo. «Chi sa ciò che può arrivare. Non vi è una via sola per andare a Roma.» Ella era civetta pensò il dottore si prepara a divenire sgualdrina.
Il padre. Il dramma per me è tutto qui, signore: nella coscienza che ho, che ciascuno di noi veda si crede «uno» ma non è vero: è «tanti», signore, «tanti», secondo tutte le possibilit
Io so ben ch'è una fisima l'eguaglianza sociale, Poichè, qui in terra, tutto è bene, e tutto è male; Poiché ciascuno al mondo predilige un tesoro; Il savio i suoi volumi, l'usuraio il suo oro, Il poeta i suoi sogni; poichè è vana speranza Fra miseria e ricchezza ottener l'eguaglianza: Poichè fin che degli uomini saran diversi i volti E nasceranno belli e brutti, furbi e stolti, Deboli e forti, arditi e timidi, i mortali Si rassomiglicranno, ma non saranno eguali; So, che se tutti gli uomini avesser oggi un pane Chiederebbero unanimi il lusso alla dimane; So che è propria natura d'ogni nostro bisogno Di svanir, soddisfatto, crëando un altro sogno; Ma so ancor che un diritto inconcusso è la vita; Che sovra cose ed uomini una legge è scolpita, Una legge che domina eventi, gaudi e lutti; Che la Terra ci grida: "Figli, vivete tutti!"
Or, accioché una volta si dia fine a cosí gran travaglio, ho pensato col mezo di queste mie deboli fatiche avvertirli che, se vorranno che sia essequita questa loro buona volontá, non dovranno permettere che per l'avenire siano fatte le monete se non con gli ordini universali, cioè sotto una regola sola, la qual nel Discorso vien proposta; onde ne avenirá ch'esse monete resteranno per sempre nelli loro reali dati valori, e ciascuno nelli pagamenti riceverá il fatto suo con oro ed argento coniato con giusta e regolata proporzione, cosí delli pesi come delli valori.
Parola Del Giorno
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