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Aggiornato: 28 luglio 2025
Il medico ha operato un malato di cateratta, coram populo, nel giardino del palazzo. C'era una folla di parenti, d'amici, di soldati, di servi, parte disposti in circolo intorno al malato, gli altri in una lunga fila che dal luogo dell'operazione si stendeva fino alla porta di strada, dove un'altra folla stava aspettando. Il malato era un vecchio moro cieco affatto da più di tre anni. Al momento di mettersi sulla seggiola, si arrestò come impaurito; poi sedette con un movimento risoluto, e non diede più segno di debolezza. Mentre il medico operava, tutta quella gente pareva petrificata. I bimbi stavano stretti alle sottane delle donne e queste abbracciate fra di loro, in atteggiamenti di terrore, come se assistessero a un esecuzione capitale. Non si sentiva un respiro. Noi pure, per l'importanza «diplomatica» dell'operazione, stavamo in grande ansiet
Sì, signora, da una cateratta, da una pleurisia, da una malattia di cuore, rispose il dottore sospirando per l'interruzione. È un organismo che si dissolve. E delle cateratte si guarisce coi bagni? Qualche volta; se poi non si guarisce, almeno non si peggiora, e si tira in lungo. Quanto tempo?
Sicuramente no, rispose Agenore, appunto per questo.... se ci vedesse, non dico. Ernesta non si lasciò persuadere, si staccò lentamente dal dottore ed andò a sedere in un canto. Agenore le venne presso. È proprio cieco del tutto? domandò poco stante la bella. Del tutto. Una cateratta?
Il dottor Agenore ne diede la notizia ad Ernesta senza preamboli; secondo lui l'intorbidamento caterattoso corticale si era felicemente mutato, per effetto d'una granulazione, in cateratta bilaterale perfetta e vicinissima alla maturit
«Agenore mio, disse egli, sta per entrare in ballo la tua riputazione di medico, la quale non è veramente gran cosa, ma ha il suo valore; l'estrazione d'una cateratta è delicatissimo negozio anche per l'assistente; bisogna che il dottore Q... abbia un aiuto e non un impaccio; a teoriche, se non sei un milionario, ne hai da spendere; ma in pratica corri rischio di sembrare un pitocco; se domani non riesci a tenere stirata abbastanza la rima palpebrale del paziente, o per allargarla troppo cagioni un arrovesciamento, e guasti il tuo decoro e l'amico Leonardo.... la fai così grossa, così grossa, che non avrai bisogno di farne altre in tutta la tua carriera di medico..... Tu non sei uomo da tentennare nei gran momenti, ma ti conosco, non sai fare l'eroe dinanzi ad uno che soffre.... basta.... basta.... Intanto oggi tocca a te preparare il paziente.... farlo stare in gran quiete stanotte, perchè domani all'alba.... To'!... e l'ambasciata di Leonardo? bisogna farla; egli dice di no, perchè tu faccia di sì, questo s'intende.
E che cateratta è quella del signor Leonardo? Cara signora, non è propriamente una cateratta, è la minaccia d'una cateratta, vale a dire un intorbidamento catarattoso corticale.... mi spiego?... che qualche volta guarisce da sè.... Qualche volta?...
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