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Aggiornato: 28 giugno 2025
Restava sola a bere tutta la mestizia disperata delle ore cògnite, a udir le campane che annunziavano da lungi il vespero, le campane degli armenti che tornavano alle stalle, le campane flebili che mormoravano a fior d'acqua sul lago.
Dalla finestra socchiusa entrava colla luce più chiara, più viva, il rumore confuso delle carrozze, della gente, delle campane lontane. Che giorno è oggi, signora padrona? Oggi?... Venerdì. Venerdì?... La tenera letizia del Laner scomparve d'un tratto; egli ricadde in uno scoramento, in uno sgomento pauroso: Venerdì!
corridor vidi per la terra vostra, o Aretini, e vidi gir gualdane, fedir torneamenti e correr giostra; quando con trombe, e quando con campane, con tamburi e con cenni di castella, e con cose nostrali e con istrane; ne' gia` con si` diversa cennamella cavalier vidi muover ne' pedoni, ne' nave a segno di terra o di stella. Noi andavam con li diece demoni.
«O perfida Fortuna dal chiaro volto soleggiato, Fortuna che trascini il tuo gran corpo idropico squassato da un'eterna risacca sotto cenci d'azzurro mirabolanti, ben saprò vincerti, e fermarti contro un rudere polveroso, e forzarti, fra i lampi dei miei coltelli alzati, a concedermi alfine lo scintillìo magico e l'illusoria melodia che fanno le tue stelle monetate tintinnando sul terso metallo dei mari! Con ondate d'amore, con l'aerea freschezza di mille azzurre campane, che inaffian di felicit
Quali incertezze! 6 gennaio. O Lidia! (scrivo dalla Biblioteca di Brera: è mezzogiorno, suonano le campane: e mi pare di essere in una citt
«Al suono delle campane a stormo, che eccitò l'insurrezione nelle Lombarde citt
La messa doveva essere a mezzo, perchè il campanello del chierico tintinniva: ella ne ricevette le percosse vibranti sul cuore, poi lontano le campane di un'altra chiesa squillarono. Il piazzale era deserto.
Un suono di strumenti scoppiò improvviso ed allegro; le campane di tutti i campanili del borgo, s'accoppiarono a quel suono martellate a festa; e lo sposo e il corteo mossero in bell'ordine, dietro i lettighieri.
Le campane continuano lo squillo degli agonizzanti; i tamburi suonano scordati; il cielo e la terra pareva che con quei suoni si scambiassero l'annunzio che la strage stava per compirsi, e ne rimanessero sbigottiti.
Quella sera l'avemaria suonò all'istess'ora dell'altre volte: ma sebbene non fosse vigilia di qualche gran festa, le campane suonarono un doppio così bello, che sin dove giunse la loro voce, si capì che niuna mano, se non quella di Mattia, poteva concertarlo. Il campanaro mandava in quella guisa la novella del suo ritorno pel contado. E chi sa in quante case della campagna dove si era parlato di lui colla piet
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