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Aggiornato: 8 giugno 2025
Pel gran calore dormivano con gli usci spalancati e con le due finestre della stanza vicina spalancate anch'esse per godere il refrigerio dell'aria notturna. Aperti gli occhi, si accorse che il padrone aveva acceso il lume. Saltò giù dal letto. Il Piemontese era gi
Quel negro mi fa paura, disse. Ad ogni modo terrò gli occhi aperti onde non possa farmi qualche brutto giuoco. Ol
E non bagnava Il suo mesto parlar stilla di pianto, Ch'è pur sì dolce a chi racconta i mali: Ma gli occhi aperti e cristallini tutta Rinfrangean la mestizia del deserto, Ove più non ritorna ombra di bella Cosa passata e sol vi regna il nulla Che ripensa sè stesso.
Morella l'ascoltava a grandi occhi aperti. Il duca di Balbek, che le era vicino, sorrise. Morella lo vide, gli si volse e gli chiese: Il signore vorrebbe farmi l'onore, se comprende l'inglese, di tradurmi codesto?
Alla una del mattino un altro quadrato veniva sfondato e poco dopo venivano respinti, aperti, spezzati, tagliuzzati gli altri tre.
ESSANDRO. Che avendolo forse a male, lo privaste di tanta gioia; e s'egli stesse un sol giorno senza vedervi, si morrebbe di ambascia. CLERIA. Col pensiero forse mi tocca, ch'altrimente non so come possa esser vero ch'egli mi tocchi. ESSANDRO. Dico che vi vede con gli occhi. CLERIA. Come con gli occhi? ESSANDRO. Con gli occhi aperti, e vi tocca con le sue mani proprie.
Troppo fra voi di servo e di tiranno Voce sonò: gli avelli Son anco aperti, ed ancor vivo è il danno. Ma se i miei sensi al ver non son ribelli, Io qui da questa sponda Secura griderò: Siete fratelli! L
Più non parlò, ma tra gli strali esperti Il più pungente e più crudel scegliea, Onde commosso Erimedon Lamberti Campion di Lucca al grande Eroe dicea: Porgi lo scudo in fuor; tien gli occhi aperti; Veggo cercar ne la faretra rea Un turco cavalier lo stral più fiero, Ed infra loro è singolare arciero.
Allor vorrei che 'l mondo stesse sempre in quello stato. Ma poi, come indugio ogni poco, incomincio a sentir dentro gli asprissimi dolori de la fame: ond'io mi adiro e squarto e maledico; e, se pur sono in luogo che non possa farlo forte a mio modo, da me dico la messa piana, come ne l'incanto faceva Girifalco. Ma vo' dirti. Sento un sonno assalirmi che non posso tener piú gli occhi aperti.
Piangendo mi gridò: perchè mi peste? Se tu non vieni a crescer la vendetta Di Monte Aperti, perchè mi moleste?
Parola Del Giorno
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