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Aggiornato: 2 luglio 2025
Ma lassù non era anche finito il viaggio del marchese Antoniotto, il quale, infilata un'altra scala più stretta della prima, salì fino ad un pianerottolo cieco, dov'era agevole immaginare che un tramezzo vietasse di andare più oltre. Egli, nondimeno, a cui l'oscurit
Il marchese Antoniotto lo vedeva di buon occhio, come il solo dei suoi giovani visitatori che si adattasse di buon grado alle sue tiranniche voglie di controversia politica. Sicuro; Aloise ragionava di politica, lasciandosi mettere colle spalle al muro al finire d'ogni disputa; inoltre giuocava a scacchi, e pigliava sempre scacco matto.
Sì, rispose il Pietrasanta, il signor Antoniotto Torre Vivaldi, tiranno di Quinto e dei paesi circostanti, schiuma di paolotto e assiduo ascoltatore di messe nella chiesa della Maddalena. Sta bene; ma che cosa ti ha detto egli?
Appena sei anni innanzi Antoniotto Della Torre aveva tolto in moglie la bella Ginevra, ultimo rampollo dell'antica casata dei Vivaldi. Insieme con la mano della fanciulla, che era in un monastero a compiere la sua educazione, c'erano cinque o sei milioni di sostanza, e il patto che il marito assumesse il nome della famiglia, che si sarebbe estinto colla persona di Ginevra.
Il marchese Antoniotto leggeva a modo, sebbene con enfasi; ma ciò non guastava, perchè egli non portava i quaderni alla tribuna. A furia di leggere, imparava i suoi discorsi a memoria, e poteva dar colore d'improvvisazione allo scritto.
Era il Collini. Padre, diss'egli a Bonaventura, mentre faceva un profondo inchino al marchese Antoniotto, son gi
Il marchese Antoniotto aveva inteso per bene che profittevole alleanza fosse per lui quella del padre Bonaventura. Era costui l'anima del partito; per domare tutte le ambizioni, per contentare tutte le vanit
È noto per che modo il marchese Antoniotto Della Torre fosse venuto a nozze con la bella marchesa Vivaldi. La giovinetta, rimasta orfana in piccola et
E questo è ancor nulla, in raffronto a quello che non sapete ancora. Il marchese Antoniotto, il cupo tiranno di Quinto, l'orgoglioso gentiluomo per cui il non essere milionarii era come una fede di povert
Com'ebbe udito da Bonaventura perchè egli fosse sceso da lui, il marchese Antoniotto fu sollecito a mandare il servo a quel pianerottolo cieco, dov'era l'uscio ferrato che separava l'ammezzato della gente di servizio dal quartierino del gesuita, per vedere se a caso, tirando il catenaccio da dentro, si potesse aprire.
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