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Aggiornato: 17 giugno 2025
Sarebbe una vendetta troppo dolce, eppoi, bisogna che serbi Fathma per me ed Abd-el-Kerim per mia sorella. Allora che fare? È una gran disgrazia che vi siate innamorato di quell'altera almea. Taci, Takir; io l'amo alla follia, l'amo furiosamente. È tanto bella e tanto giovane che sarebbe un peccato farla morire. Ma non credere che l'ami solamente, no, ira di Dio!
Ah! esclamò con indefinibile accento d'odio. Sei tu Abd-el-Kerim! Va a trovarla pure quell'altera almea, ma ti giuro che la vedrai per l'ultima volta. Cadrai nelle mie mani e quando ti avrò spezzato il cuore ti getterò in quelle dell'antica tua fidanzata, in quelle di mia sorella Elenka. Ira di Dio! Ti far
Gran copia di aurei cerchietti d'oro le rifulgevan attorno alle ignude, bellissime e tondeggianti braccia. Ah! l'ammirabile almea! esclamò Notis.
Tu mi credevi nelle mani di tuo fratello, laggiù, a Chartum non è vero? Elenka, sai che vengo a fare io qui? La greca per un istante annichilita dallo spavento, ritrovò ben presto tutto il suo coraggio e la sua straordinaria energia. Ella si rizzò superbamente dinanzi all'almea, coi denti stretti, gli occhi animati dall'ira e additandole la porta: Esci, spregevole almea! le disse
Ti dirò che tu sei arrivato in compagnia di Notis e che la bella almea riposava fra le tue braccia. Dove sei andato a pescare quella urì? La trovai venendo da Machmudiech, nel momento che un leone stava per assalirla. Perdette lo schiavo e il cammello, perciò la feci salire sul mio. Sulle tue braccia, corresse maliziosamente Hassarn. Come vuoi. E tu uccidesti il leone? Puoi immaginartelo.
Aiuto! a me Abd-el-Kerim! urlò la povera almea, dibattendosi disperatamente. Ella cacciò il pugnale in un braccio del negro che si coprì tosto di sangue, ma Notis le afferrò i polsi e glieli torse tanto da farle abbandonar l'arma. I due uomini si misero a trascinarla verso il folto della foresta. L'almea gettò un secondo grido, un grido di furore e di dolore. Lasciatemi maledetti! Aiuto! Aiuto!
Dove sono? si chiese egli con una voce che più nulla aveva d'umano. Che è successo? Perchè mi han rapito? Dov'è Fathma, la mia povera fidanzata, la mia disgraziata almea? Sono in preda forse ad un terribile incubo?... Si stropicciò gli occhi, e si persuase d'essere proprio sveglio e prigioniero in quell'orrido sotterraneo. Allora si risovvenne delle parole dettegli dallo sceicco Fit Debbeud.
Parola Del Giorno
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