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Aggiornato: 15 maggio 2025


Il mio cervello allucinato non riconosce più il bel sole italiano della vittoria, volante corridore nella ruota d'oro che formano le sue gambe accese moltiplicate dalla velocit

Ah! se potessi avvilupparti tutta in un unico immenso bacio, sintesi ultima di tutti i baci che la tua bellezza florida ha suscitato nei padri, dei padri nostri e in quelli morti per te e nei 500 mila eroi dell'Isonzo, del Carso, del Piave. Non sono pazzo! allucinato! Creo, creo il tuo fantasma, la tua statua che non è di bronzo, di terra, ma umana, viva, di carne.

Sono forse allucinato?... Le mie orecchie percepiscono un fragore di carrozze e di carri sulla tela delle mie ali.... Questo scalpiccìo di passi pesanti che s'accanisce dietro di me, non esce dal mio petto sgomentato? E questi grossi venti balordi strideranno ancora per molto tempo contro il muro della mia cameretta volante?.. Non sono dunque solo? Non sono mai solo!

Ti sia passata tanto roba per le mani, vuoi dire? Ma bada, Ariberto, non è mica necessario che tu abbia rifatto in questo piccolo spazio di tempo tutto il cammino fornito in quarantanni di vita operosa. I casi trascorsi ti sono passati per la fantasia, come fanno le immagini sui vetri d'una lanterna magica. Del resto, i più recenti studi dell'Accademia di Francia, hanno posto in sodo che i sogni, anco i più lunghi, avvengono nell'ultimo periodo del sonno, cioè a dire quando il sangue incomincia a rifluire verso il cervello, per rinnovare tutti i fenomeni della vita sensitiva. Ai nostri tempi il sonno era creduto una forma di congestione cerebrale: ed è invece tutto all'opposto. Non ti faccia dunque meraviglia se queste immagini del passato, così lunghe a ricordarsi, per l'uomo desto, nella loro progressione ordinata, siano invece così veloci e mutevoli per l'uomo dormente, o allucinato. Non impacciati dai necessarii ritardi dalla parola e del moto, i tuoi nervi hanno adempiuto in breve al loro duplice uffizio, attivo e passivo, e tu hai potuto vedere ed operare, senza durar la fatica inerente a questi due atti. Vedi, ti spiego alla buona gli arcani della scienza; lascio da banda tutte le parole barbare, che te la renderebbero più autorevole nella sua oscurit

Per ciò voi eravate, Madlen, così persa e posseduta di me, quella sera che noi vedemmo gli storpi urlare nella febbre del miracolo, davanti alla Grotta fiammeggiante. Com’eravate nella Basilica, davanti al mio sogno di allucinato, così, ora e per sempre, in voi, Madlen, confonderò l’immagine della vera Maddalena.

A volte si credeva in possesso del tesoro, e l'impiegava in mille modi. Davanti agli occhi poi, ci aveva un barbaglio d'oro e d'argento: vedeva napoleoni e dodici tarì in ogni punto, come un allucinato; se ne sognava delle cascate addirittura con un tintinnio carezzevole all'orecchio.

E si chiese un istante se dovesse confidar tutto a sua zia, onde ella lo ajutasse a decifrare nell'orribile bujo, in cui temeva penetrar collo sguardo, allucinato dalle immagini terribili, che sole vi scorgeva.

NARTICOFORO. Equidem, sive ego quidem parenthesis, Carcine, Carcine, vereor, io dubito che tu sii allucinato, perché con tanti reiterati verbilòqui dici ch'eravamo giunti. GRANCHIO. Anzi io in replicargli che non poteva essere, si fecero beffe di me che come granchio avea caminato a traverso.

Parola Del Giorno

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