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Aggiornato: 3 giugno 2025


La fanciulla evitò di metter piede a Lido, temendo che la sua mala sorte la facesse incontrar con Filippo e obbligasse l'uno e l'altra alla commedia di scambiare un saluto appena percettibile; ma se lo sguardo le cadeva sui giornali cittadini, vedeva il nome di Flopi nel resoconto delle feste accomunato con quello di Berto Candriani, del tenente Orseolo, del marchese di Spinea, e due righe sopra una sfilata di dame, dalla contessa Osvaldi alla duchessa di Torrecusa, dalla contessina Fioresi alla contessa Lombardi. Eran sempre le medesime, accompagnate dai medesimi aggettivi, disposte nel medesimo ordine; e venivan poi i nomi di signore esotiche, le quali almeno, sparivano e ricomparivano con maggior variet

Lo stesso domestico, passatogli innanzi, e alzata la portiera del salotto, annunziò alla contessa la venuta del signor Lorenzo Salvani. Fatelo entrare! disse ella con una voce che noi non chiameremo argentina, a cagione dell'abuso che si è fatto ormai di simili aggettivi.

È facile, più non si voglia far credere, accumulare cinque sei aggettivi addosso a un sostantivo, invece di ricercare e trovare il solo, l'unico che dovrebbe sinceramente e quindi efficacemente qualificarlo. È facile con forza di arcaismi, rimessi in corso senza necessit

Pigliamo a modo d'esempio i due vocaboli or piú comuni in Milano, i due aggettivi «classico» e «romantico». Nessuna delle donne da me frequentate sa che cosa voglia dire «classico», che cosa voglia dire «romantico», nella nuova significazione data dai letterati a quegli epiteti.

6. ABOLIRE ANCHE LA PUNTEGGIATURA. Essendo soppressi gli aggettivi, gli avverbi e le congiunzioni, la punteggiatura è naturalmente annullata, nella continuit

Il fatto è questo: che in tutta la serie degli esseri viventi l'istinto dell'amore, attivo e prepotente nei maschi, è nelle femmine non solamente passivo, ma accompagnato da un istinto tutto contrario, di resistenza, di disamore, che rende perfettamente ragione degli aggettivi qualificativi appioppati a voi donne dal secondo Dumas, quando vi definì creature illogiche, subalterne e malefiche....

Era notata per la sua bellezza; ma pure accarezzando la sua ambizione femminile, gli omaggi e gli aggettivi dei giornali su quel tema non le bastavano. Voleva essere, come ella diceva, «distinta», fine, veramente signora.

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