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Aggiornato: 15 giugno 2025


Nel 1628 andò a Roma, chiamatovi da Urbano ottavo, «che gli doppiò lo stipendio e lo dichiarò suo primo matematico. In Roma pubblicò la prima volta l'aureo trattato Della misura delle acque correnti»; ed ivi morí nel 1644.

Mentre il ferro allo stato solubile si trova solo eccezionalmente nelle nevi e nel torrente, lo stesso metallo indisciolto è abbondante nei depositi di queste acque.

Una foresta di dieci leghe di diametro, ove serpeggiava una riviera dalle acque malinconiche e chiare, era gremita di laghetti, come dei pezzi di argento gittati sur un verde tappeto.

I fratelli della Misericordia gli furono attorno con acque stillate per farlo risensare, e tornato in se lo accomodarono accanto al ceppo, assicurandolo ch'egli non doveva morire; soltanto starsi a contemplare il supplizio dei suoi! La Misericordia, con le solite cerimonie, andò per la Lucrezia Petroni.

Non è dunque che questo metallo faccia difetto, ma mancano le condizioni per cui si trasformi in composti solubili. Su tale argomento ritornerò fra poco. La ricerca dell'ammoniaca, dei nitriti e dei nitrati si fece sul luogo e colle acque fresche.

Ed altre visioni ancora, rotte, fuggenti; lembi di conversazioni, ritornelli di canzoni ignote, battute di walzer; e certi sguardi che non sapeva più a chi avessero appartenuto, e scoppi di risa di bocche invisibili; tutto il suo mondo interno che si agitava, che usciva a far parte del mondo esteriore, fondendosi col cielo, coll'aria, colle foglie cadenti, col silenzio dei prati, colla tavolozza inimitabile delle masse d'alberi, col respiro misterioso della terra e delle acque.

Nelle acque dei laghi i cloruri sono scarsi, e quasi tutto il deposito è fatto di solfati, prevalentemente di calcio. Non mi venne fatto di rinvenire magnesia. I solfati sono pure abbondanti nel residuo dell'acqua della sorgente Quintino Sella, mentre i cloruri sono in tenuissima quantit

Provocata e inseguita, spruzza dalla sua borsa un liquido nero come l'inchiostro, e intorbida le acque, in guisa da rimanere invisibile e inafferrabile. La filologia è come la seppia.

Solitario in quel sublime deserto, io restava colpito da voci e da suoni ignoti, che mi eccitavano sorpresa e venerazione. Il vento aveva dei sibili umani fra le chiome di quei boschi, le acque imitavano il fragore del tuono, e gli uccelletti associavano i gorgheggi e le variazioni dei loro canti a quei cupi fragori. Tutto eccitava la mia curiosit

Alla distanza di alcune miglia, mi appariva come una vasta conca di fiori emergente dalle acque; alcune isolette disposte qua e l

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s'alceste

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