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Corruzione dei Grigioni Forte di Fuentes costrutto Mal governo della Valtellina Ingiurie alla religione repulsate dai Cattolici Nicolò Rusca è tratto al tribunale e morto Ruina di Piuro. Come sperar bene alla Valtellina quando i suoi dominatori erano all'ultimo della corruzione? La religione li divideva, li divideva la politica: cedevano a seduzioni, a lusinghe.

Ma senza guardare in faccia ai Salis che lo proponevano, al re d'Inghilterra che si diceva somministrar il danaro, si attraversò il Rusca a questa impresa, e riuscì a sventarla, ed unire anzi un'accademia che propagasse le cattoliche dottrine.

Il Rusca, chiamato a quel posto, tentò sottrarsi al grave incarico. Indi per obbedienza l'assunse, collo zelo del buon pastore che offre l'anima per le pecorelle.

E il Muralto soggiungeva: Per Franchino Rusca di Como, Castellino Beccaria pavese, e i Tornielli di Novara, e i Vestarini di Lodi, un segno appena, e sono assicurato che, a vedere e non vedere, metteranno in piedi altrettanti eserciti. Ma in che anni?...» domandava Caccino Ponzone da Cremona. E Bellino della Pietrasanta gli rispondeva: Uh! gli anni son fatti per le prigioni.

I suoi soldati un sorpresi da lui su l'atto di rubare un maiale senza turbarsi gli dissero seriamente: «Generale, lo rubavamo per voi.» E il Rusca non meno seriamente rispose: «io non ho bisogno che alcuno rubi per meChe sia benedetto! almeno non si nascondeva, all'opposto lo bandiva da se; di vero trovandosi a mensa con parecchi ufficiali ecco arrivare il fattorino della posta con lettere per parecchi fra loro; chiestasi e data scambievolmente licenza le lessero e trovarono come Napoleone desse ad ognuno o pensione annua, o dono; anche il Rusca ebbe la lettera e ci trovò lodi molte, e quattrini punti di che seco lui dolendosi i commilitoni egli gl'interruppe dicendo: «Ma no, signori, lo imperatore ha operato da quel savio uomo ch'egli è; ei sa benissimo che il fatto mio lo so fare da me

"Fa d'uopo però dire, replicò il Frate, che perdendo un braccio fu ancora l'uno de' meno sventurati tra molti che trovaronsi a quel fatto, perchè m'ho inteso narrare che le bombarde e gli archibugi comaschi e ducali abbiano allora fatta gran strage dei soldati del Medici, e la nostra casa dei malati fu ripiena per più mesi di uomini che si colsero ferite più gravi di quella del Rusca. Abbiamo però speranza che le cose quanto prima tornino in pace, poichè un cappuccino di Domaso venuto al convento narrò che il Medici ha in animo di rendere il Castello di Musso a quei di Milano, i quali alla fin fine ne sono i veri padroni, e così finir