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Progredendo egli sempre piú nello studio dell'arte e del cuore umano, e nobilitando sempre piú i propri pensieri, la verseggiatura e lo stile, è da credersi ch'egli salirá a quell'altezza di perfezione poetica verso la quale ha voluto fare un passo colla sua Narcisa. |Grisostomo|. Nascita, romanzo in quattro canti, di C. TEDALDI-FORES. Milano, presso Batelli e Fanfani, 1818.

Lidia, per la prima, non aveva nulla rilevato, e si credeva senz'alcun dubbio ancora a quell'altezza di passione che aveva riscaldati i primi giorni della nostra intimit

Credete, beatissimo padre, ai sensi di venerazione e d'alta speranza che vi professa il vostro devotissimo La stampa periodica politica ha oggi un'alta missione; è necessario per essa sollevarsi a quell'altezza o perir moralmente, consumando le forze, senza potenza d'iniziativa, per entro un misero cerchio di fatti transitori e di polemiche inutili o pericolose.

Una volta in alto, la donna prese in braccio la bimba e si lasciò cadere colla testa in giù tenendosi coi piedi attaccata al trapezio; il marito dall'altro trapezio nella stessa posizione, aspettava colle braccia aperte, e a quell'altezza incominciarono a gettarsi la bambina come se fosse una palla; essa strillava, ma non le davano retta.

Mattia mostrava in quei giorni d'aver animo più alto del suo padrone; e se ne stava lassù colla testa su due guanciali, come il maggior pericolo fosse stato quello di vedere il mare levarsi a quell'altezza, e d'affogarvi dentro. Stato uomo da sbarragli tutta la giovinezza, stimava cose da beffe le brighe presenti; e il suo più gran da fare, era di reggere il cuore al pievano.

La folla traeva sul suo cammino ammirando quelle straordinarie pompe, ed egli, mentre lo scalpito rincalzato del suo focoso destriero faceva rimbombare il ponte, pensava con compiacenza a quell'altezza che aveva saputo raggiungere, e volgendo in mente i suoi futuri destini, considerava che lungo e glorioso tratto di cammino gli rimaneva ancora a percorrere.

Forse il suonatore era vecchio; forse aveva fatto una magra giornata; forse era un infelice, perciò usciva dalla sua mano quella nenia così stravagante. Massimo si abbassò sulla ringhiera del balcone, e da quell'altezza buttò a caso una moneta da due lire al suonatore.

E però non mi rischierei per nulla ad esprimere quello che provò Giuliano; il quale essendo di tempera da sapersi prostrare collo spirito, alle grandi bellezze della natura; accolta nel petto largamente l'aria di quell'altezza, rimase a contemplare a lungo e muto; poi prese la china come voglioso di correre a tuffarsi, a smarrirsi, in quella lontananza sterminata.

Parla, parla, mamma! imploravo. Ora che tu stesso.... Ah!... È orribile, mamma! Mi par di morire! No, la vita non consiste tutta nell'intelletto; somiglia a una immensa gradinata. È bello aspirare di salirne la cima, di poter parlare al mondo da quell'altezza con la parola dell'arte o della scienza; ma non è avvilente fermarsi a met