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col capo sì, ch’i’ non veggio oltre più, e fu nomato Sassol Mascheroni; se tosco se’, ben sai omai chi fu. E perché non mi metti in più sermoni, sappi ch’i’ fu’ il Camiscion de’ Pazzi; e aspetto Carlin che mi scagioni». Poscia vid’ io mille visi cagnazzi fatti per freddo; onde mi vien riprezzo, e verr
Io mi compiaccio ad osservare delle poderose facciate di case del secolo XVI, con balconi in ferro o parapetti a fogliami traforati in sasso; vedo dei gustosi martelli di porta, e per la prima volta disegno dei mascheroni o meglio delle testaccie tonde e scipite di greci e di turchi, sporgenti dagli archivolti, come serraglie bizzarre.
Le opere che abbiamo di lui alla stampa sono: La Storia della Filosofia greca, in sei volumi. La Collezione dei Classici Metafisici pubblicata in concorso del professore Rolla e dell'avvocato Germani, in sessantadue volumi. La Vita di Lorenzo Mascheroni, colla Raccolta di alcuni suoi scritti inediti. I Lambertazzi ed i Geremei, romanzo storico di cui se ne fecero due edizioni. Le Antichit
col capo sì, ch’i’ non veggio oltre più, e fu nomato Sassol Mascheroni; se tosco se’, ben sai omai chi fu. E perché non mi metti in più sermoni, sappi ch’i’ fu’ il Camiscion de’ Pazzi; e aspetto Carlin che mi scagioni». Poscia vid’ io mille visi cagnazzi fatti per freddo; onde mi vien riprezzo, e verr
col capo si`, ch'i' non veggio oltre piu`, e fu nomato Sassol Mascheroni; se tosco se', ben sai omai chi fu. E perche' non mi metti in piu` sermoni, sappi ch'i' fu' il Camiscion de' Pazzi; e aspetto Carlin che mi scagioni>>. Poscia vid'io mille visi cagnazzi fatti per freddo; onde mi vien riprezzo, e verra` sempre, de' gelati guazzi.
E simigliantemente d'un Fiorentino nominato Sassol Mascheroni, al quale essendo ei rimaso manovaldo d'alcun suo nipote, abbiendolo ucciso per redare suo avere, la testa in Firenze finalmente fu tagliata. E perchè no mi metti in più sermoni Sappi ch'io fui il Camicion de' Pazzi Ed aspetto Carlin che mi scagioni
col capo si`, ch'i' non veggio oltre piu`, e fu nomato Sassol Mascheroni; se tosco se', ben sai omai chi fu. E perche' non mi metti in piu` sermoni, sappi ch'i' fu' il Camiscion de' Pazzi; e aspetto Carlin che mi scagioni>>. Poscia vid'io mille visi cagnazzi fatti per freddo; onde mi vien riprezzo, e verra` sempre, de' gelati guazzi.
Addietro s'è detto che le denunzie secrete, fitte nel muro esternamente a' magistrati di Venezia, erano teste di mascheroni mostruosi con una bocca larga oltre misura. Stanza 32. svimèr, landò, carrozze, venti legni...
Si chiamavano in Venezia «denunzie secrete» alcune teste spaventose di marmo, fitte nelle muraglie de' magistrati, le quali teste o mascheroni avevano una gran bocca aperta, in cui i delatori, che volevano star celati, scagliavano le querele scritte in una cartuccia contro coloro che volevano accusare ed esporre a' processi d'inquisizione. Stanza 53. ...fatto vecchio servente a Galerana...
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