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²⁴⁸ Penes Acto del 1799, nello Archivio Comunale di Palermo.

Quando le lassa per necessitá di non potere fare quello acto che ha cominciato, per diversi accidenti che gli vengono, o per obbedienzia che sará comandato dal prelato suo, che facendole, non tanto che egli meritasse, ma egli offendarebbe. che vedi che elle sonno finite.

E alcuna volta erano di quelli che actualmente la facevano, e spezialmente quando avessero veduto che al subdito fusse paruto molto malagevole. Unde per quello acto la malagevolezza lo' tornava in dolcezza.

Non sarebbe convenevole che principio e capo si facesse solo nella penitenzia o in qualunque acto di fuore corporale, ché giá ti dixi che elle erano operazioni finite. E finite sonno: perché elle sonno facte in tempo finito, e perché alcuna volta si conviene che la creatura le lassi, o che elle gli sieno facte lassare.

DANTE. Non puedo yo obras obrar con mis manos con tanta lijereza que donde toquen no despedacen carnes y huesos de tal manera que se pueden hacer salchichas de ellas; pero matemosle con un espanto. NARTICOFORO. Come con lo spavento? DANTE. Yo me paro el rostro en acto tanto fiero y espantable que non hay hombre que en viéndome no se hiele de cabeza á pies de temor, y que no le venga la cuartana.

È vero che, se ella non è facta e donata per amore di me, quello acto non gli vale quanto a grazia. che vedi che acciò che essi usassero la virtú della caritá, Io gli ho facti miei ministri e posti in diversi stati e variati gradi. Questo vi mostra che nella Casa mia ha molte mansioni, e che Io non voglio altro che amore.

Nelle temporali tocca agli uomini del mondo, che vivono con alcuno acto di virtú, mentre che hanno la prosperitá; e sopravenendo la tribulazione, la quale Io do per loro bene, si conturbano in quel poco del bene che adoperavano.

È ben vero che in molte altre cose, per lo voto che egli fa nelle mani del prelato suo e perché sostiene piú, piú e meglio gli è provata la obbedienzia ne l'ordine che fuore de l'ordine; però che ogni acto corporale gli è legato a questo giogo e non si può sciogliere, quando egli vuole, senza colpa di peccato mortale, perché è approvato dalla sancta Chiesa e facto voto.

che i sacramenti spirituali sonno dati a l'anima: poniamo che si pongano e si diano con lo strumento del corpo; non darebbe a l'anima vita di grazia solamente quello acto, se essa anima non si disponesse a riceverli con espirituale, sancto e vero desiderio.

Non che Io faccia la malizia della mala volontá di colui che fa el male e la ingiuria, ma el tempo e l'essere che egli ha avuto da me. El quale essere gli diei non perché offendesse me il prossimo suo, ma perché servisse me e lui con dileczione di caritá. Unde Io permecto quello acto o per provare la virtú della pazienzia in quella anima di colui che riceve, o per farlo ricognoscere.