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Aggiornato: 23 giugno 2025
Egli viola la promessa scritta, ch'è in mano nostra, di non assalire prima di lunedì. Levatevi, Romani! Alle mura, alle porte, alle barricate! Proviamo al nemico che neppure col tradimento si vince Roma. Sorga l'intera citt
«Dimmi, maestro mio, dimmi, segnore», comincia’ io per voler esser certo di quella fede che vince ogne errore: «uscicci mai alcuno, o per suo merto o per altrui, che poi fosse beato?». E quei che ’ntese il mio parlar coverto, rispuose: «Io era nuovo in questo stato, quando ci vidi venire un possente, con segno di vittoria coronato.
Se cosi` fosse, in voi fora distrutto libero arbitrio, e non fora giustizia per ben letizia, e per male aver lutto. Lo cielo i vostri movimenti inizia; non dico tutti, ma, posto ch'i' 'l dica, lume v'e` dato a bene e a malizia, e libero voler; che, se fatica ne le prime battaglie col ciel dura, poi vince tutto, se ben si notrica.
Si assale, si vince Filippo re di Macedonia, a castigo dell'alleanza testé pattuita con Annibale; si restituisce di nome la libertá a' greci, in fatto si fanno alleati cioè seguaci di Roma.
Ma un assai cattivo consiglio aveva dato Iroldo alla sua donna, sapendosi bene che l’amore vince tutte le cose.
Vince di mille secoli il silenzio. Confessioni dell'autore. La rete di Vulcano. Amicizia francese. Parigi adulata. Giustizia resa alla Francia. Zii da commedia. I mali dell'accentramento. Parigi e Roma. Una scena pastorale. L'uscio di casa.
Federigo, fatta pace col Soldano, torna in Italia, vince il Brienna e il suo esercito, distinto col nome di chiavesignato da quello di Federigo, che si chiamava crocesignato. Il Papa è costretto a ricomunicarlo.
«Sarfeïa, colla corona in mano, provoca alcune vili cortigiane, e vince il premio offerto alla lubricit
«Dimmi, maestro mio, dimmi, segnore», comincia’ io per voler esser certo di quella fede che vince ogne errore: «uscicci mai alcuno, o per suo merto o per altrui, che poi fosse beato?». E quei che ’ntese il mio parlar coverto, rispuose: «Io era nuovo in questo stato, quando ci vidi venire un possente, con segno di vittoria coronato.
Aria bevvi, ciel, sole splendente, Un immenso che vince la mente, Che il mondo ha in sè; E ogni cosa di fuor s'oscurava, Pien di te, pien di te il petto ansava, Di te, di te. L'indomani alle undici trovai Violet in giardino. Nello stringerle la mano la sentii di ghiaccio, ma il viso era tanto raggiante! Mi aspettava da un'ora, pur ricordando di avermi detto alle undici.
Parola Del Giorno
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