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Aggiornato: 20 giugno 2025
Il lettore conosce certamente di fama alcuni di questi teatri; quello del Forte in gamba, celebre ai tempi di cui raccontiamo, è chiuso da un pezzo, nè sappiamo il perchè. Habent sua fata Baruddae. La rappresentazione del Don Giovanni, bastardo d'Austria era cominciata da un pezzo, quando il Bello entrò nello stanzone.
Ma gli ospiti non vi si fermarono; guidati dalle due donne, girarono per lo stanzone, esaminando le opere che vi erano disseminate. Questo è il bozzetto dell'acquasantaio?... Questo è il gesso del «Fiore della memoria»?... Il busto del «Leopardi»....
Era il deposito delle suppellettili più importanti e degli arredi sacri di maggior valore, il capharnaum della chiesa. Il baldacchino rosso a ricami e frangie d'oro, sorretto dalle sue quattro aste collocate in altrettanti vasi di pietra, occupava, con una posa obliqua che rammentava un ubriaco, il mezzo dello stanzone.
Ma la baffuta siora Placida, la cameriera anziana, che teneva le chiavi della biancheria e considerava lo stanzone come suo speciale dominio, durava fatica a persuadersi che il padroncino e Fortunata impiegassero tanto tempo nella fioricultura, e aveva tentato più d'una volta di scoprire quali fossero le loro occupazioni.
Così, prevedendo imminente la morte, tutta la famiglia si raccolse nello stanzone, innanzi all'altare denudato, e si mise a pregare. Don Ottaviano aveva vestito i paramenti sacri, e stava inginocchiato sui gradini dell'altare. Era una settimana, dieci giorni di accampamento: nessuna notizia, nessun soccorso. Ora, l'umore degli Svizzeri era cambiato. Chiedevano un banchetto; volevano che nel cortile s'imbandisse una grande mensa, volevano li gnocchi, se no, mettevano fuoco alla casa. Il parroco giurava di non aver nulla, nulla da dare, neppure un tozzo di pane: il maggiore con le lagrime agli occhi lo scongiurava, che cercasse, che mandasse, per piet
Si godette a desinare sola soletta nel bel stanzone da pranzo, dalle finestre che davano nel giardino, tutte verdi per lo sfondo degli abeti. Dio! Era il primo giorno che non aveva l'oppressione di quell'uomo, delle solite moine, dei soliti discorsi!... Dopo pranzo andò a fare una buona scarrozzata. In ogni modo, quando fosse stato il momento, si si sarebbe potuto vendere soltanto Casalbara!
Così discorrendo erano giunti davanti al cancello, ed entrarono tutti nel primo cortile passando per la camera del custode; un ampio stanzone dove il signor Guerini, mostrò intorno al muro, attaccate ad una tabella, delle medaglie con un numero progressivo; ogni operaio ne avea una che dovea consegnare al custode quando entrava e farsela restituire all'uscita per verificare l'ora d'entrata e le ore del lavoro.
Quell'uficiale s'innoltrò nello stanzone, fece venire innanzi i sei fanti; l'uno dei quali portava un piccol sacco sotto il braccio, chiamò il caposquadra, e gli disse: «La Republica vi manda cinquecento ducati per distribuire a questa brava gente.» Un altro grido si alzò a queste parole.
Poi, all'alba, alla svolta dove lo stradone provinciale s'incrociava con la strada comunale, un carrettiere, pregato dall'altro che lo conosceva, li aveva presi sul suo carro vuoto, ed era stato un ristoro. La morticina avea dovuto rimanere quasi mezza giornata nello stanzone prima di esser portata via al cimitero.
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