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Aggiornato: 27 giugno 2025
Ma di ciò non si dava pensiero il Guercio, che conosceva la strada, e che ci vedeva da un occhio, al buio, come gli altri, al chiaro, con tutti e due. Quello che non vedeva, nè sapeva, era l'ora; imperocchè, tra per lo svago del teatro e il lungo conversare fatto col Bello, egli non veniva più a capo di misurare il tempo perduto.
Essa è una virtù speciale, imperocchè ha un oggetto distinto: le è annessa la pudicizia, che deriva dal pudore la quale per un verecondo rispetto della dignit
Coloro che scrivono questa specie di libri, benchè non sieno libri gravemente osceni, pure peccano non di rado mortalmente perchè senza una sufficiente ragione trascinano molti a rovina; ma credesi che così gravemente non pecchino coloro che li vendono, imperocchè, da quanto dicemmo, molti li possono leggere senza peccare o almeno senza peccare mortalmente, e perciò, comperandoli, peccherebbero, tutt'al più, venialmente.
Imperocchè, non c'era da sofisticarci su, gli era stato uno scoppio; argentino, se vogliamo, ma l'epiteto non toglieva nulla al sostantivo. E proprio nel guardar lui; e proprio nel ragionare di lui!
Imperocchè, non è mica vera quella consolante e larga dottrina, che fa dell'ingegno e del cuore due compagni inseparabili. C'è pur troppo anche l'ingegno associato alla malignit
AP. Pare pure che sogliano alcuni, i quali sapendo solamente lettere parigine, cioè scritte per quistioncelle (imperocchè ne ho gi
Nè l’instituzione della monarchia alterò questa disposizione, imperocchè l’elezione del primo re si fece per via della sorte, onde Dio stesso indicasse il nome di colui ch’egli voleva designare a suo luogotenente.
Il testo latino ha moechiam, che letteralmente vorrebbe dire adulterio, vocabolo che quì, in italiano, non possiamo usare imperocchè il nostro adulterio ha un significato speciale e determinato, mentre il moechia della lingua latina ne ha uno molto ampio e generico, corrispondente precisamente alla nostra parola impudicizia, o meglio ancora a lussuria.
La malattia della signora Luisa appariva ostinata oltre ogni credere, e Laurenti scorgeva come fosse malagevole il vincerla, imperocchè tutto quanto egli avrebbe tentato di fare, coll'aiuto della scienza, per rinnovare il sangue in quel morente organismo, sarebbe stato quotidianamente combattuto, contramminato, distrutto dall'interno nemico.
A' tempi di Plinio Secondo, che il Budeo nel terzo libro De asse ne ricava, correva l'analogia dell'oro all'argento come di quindici ad uno, imperocché uno «scrupolo» d'oro valeva 20 sesterzi, e però una dramma o denario ne valeva 60; ed all'incontro una dramma d'argento in pari peso valeva 4 sesterzi: e però l'oro all'argento in pari peso valeva quindici volte piú.
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