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Aggiornato: 24 maggio 2025


Preso il primo dai Bolognesi, poi dai Pistoiesi ricuperato, il vescovo Graziadio lo cede in feudo ai conti di Panico. Ma nel 1256, Guidaloste Vergiolesi vescovo di Pistoia vi rinnovò il diritto per e pel suo Comune, e ne investì un suo parente col titolo di visconte, o vicedomino.

poco ostacolo gli facevano a ciò i principii ereditati da’ suoi maggiori. Non che di magnatizia prosapia, si diceva uscito dalla famiglia romana Vergilia, dalla quale, emigrata con molte altre in Etruria, vuolsi che il villaggio che la accoglieva prendesse nome Vergiole. Contava poi fra’ suoi antenati fino dal 1156, da Guido che fu primo signor di Vergiole, lunga serie di avi che occuparono in patria e fuori i più nobili uffici. Noverava un Tancredi console dei militi; un messer Orlandetto gonfaloniere di giustizia; ed il celebre Guidaloste gi

Fra gli oggetti che vi trovava, oltre un fornimento di armi di varie guise, e antichi mobili nelle sue sale, in quella maggiore fu sorpreso a mirarvi il ritratto del suo grand’avo, il vescovo Guidaloste.

E perchè circa il 1242 Guidaloste Vergiolesi vescovo di Pistoia investì i parenti suoi di molti feudi spettanti alla mensa vescovile, fra i quali i castelli di Piteccio e della Sambuca, fu deliberato che, «ai Bianchi e Ghibellini si lasci il castello di Piteccio e quello della Sambuca, chè, come di lor pertinenza, uscendo subitamente dalla citt

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