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Aggiornato: 19 maggio 2025


E finalmente: non è il Buonaparte con complici il Governo italiano ed i preti, il mantenitore del brigantaggio nell'Italia meridionale? E non sono i despoti, i fomentatori delle rivoluzioni nel mondo? Io sfido che si provi il contrario. L'immacolato tricolor, dolenti , noi macchiammo, per veder risorti Della Romana Italia, i macilenti Nipoti a un fascio e ad un cammin consorti.

«Ella mi stuzzica non altro che per farmi dire, giacchè sa meglio di me ciò che insegna la storia del conte. Prima di tutto i padri debbono imparare che un cieco e malinteso amore pei figli è sommamente dannoso e fatale alla loro buona educazione. Guai a quei padri che così amano i figli, poichè senza saperlo si fanno fomentatori, e direi quasi complici delle loro sregolatezze. Quando si avvedono del male, non sono più in tempo di ripararlo, e non giovano a nulla i pentimenti i rimorsi della coscienza. Il vero e utile amore paterno è quello che veglia continuamente, onde incoraggiare le buone e combattere le cattive inclinazioni che si manifestano nei figli. Se opera altrimenti, il padre è colpevole dinanzi a Dio ed agli uomini d'aver tradito il più sacro de' suoi doveri. La gioventù impari come sia importante la scelta degli amici. Se la mia condotta è biasimevole, un vero amico può raddrizzarla co' suoi consigli e col suo esempio, ma un falso amico, di traviato che io era, mi rende tristo e mi rovina del tutto. Veda la gioventù a quali estremi conduce una vita principiata e proseguita nell'ozio e nell'ignoranza, una vita senza freno e dedita non altro che ai sensuali piaceri. Veda la miseria, i mali, il disprezzo e l'abbandono che aspettano l'uomo vizioso. I nobili sopra tutto imparino a vivere saviamente ed esemplarmente, perchè hanno maggiori obblighi degli altri, e perchè la voce dell'onore deve farsi sentire in essi più vivamente. Un nobile che calpesta la sua dignit

Da ciò segue che coloro i quali moderatamente li retribuiscono, non peccano, imperocchè non fanno che dare una mercede al loro lavoro. Ma quelli che sciupano in tali cose il loro avere, o aiutano in qualche modo commedianti che rappresentano cose illecite, peccano, imperocchè diventano fomentatori di peccato.» A questa opinione di S. Tomaso, sottoscrivono altri teologi.

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