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Aggiornato: 7 giugno 2025
Al suo ritorno, all'indomani, la situazione sarebbe chiarita, regolata, giustificata; Concettella sarebbe ammessa ed accettata, o Bambina sarebbe stata collocata altrove. Bambina non era più la stessa: ella si era atteggiata a giovane indipendente. Ahimè! Don Diego non aveva compreso ciò che aveva di grande e di eroico quella nuova attitudine di sua sorella!
Don Diego rientrò in casa assai inquieto. L'orizzonte di rosa che cominciava a contemplare, offuscavasi di un tratto. Gli spettri dell'avvenire ricominciavano la loro danza macabra. Pensò distrarsi nel lavoro, questa forza divina che tutto santifica. Prevenne il canonico Pappasugna del pericolo che lo minacciava, assicurandolo che la sua opera non sarebbe interrotta, per quanto ciò fosse possibile. Prese delle precauzioni: si mostrò poco; lasciò uscire Concettella il men che poteva. Avrebbe voluto nascondere la sua ansiet
Concettella si gettò ai piedi del prete e glieli baciò. Hai tu parenti? No. Sei tu maritata? Concettella si tacque un momento e poi disse: No. Ma non mi appartengo più. Non importa. Vieni domani. Ove alloggi? Non so. Mi rannicchio dietro la prima porta che trovo aperta e che mi offre un poco di sicurezza. Don Diego aprì l'uscio e la mendicante uscì invocando su lui tutte le benedizioni del cielo.
Egli amava una povera figliuolina chiamata Concettella, il cui padre era pescatore. Concettella non era ciò che si dice una bella ragazza. Ma il suo sembiante esprimeva la grazia che cerca sedurre ed una vivacit
Concettella ritornò a Napoli lo spirito smarrito e colpito da mille presentimenti. Sognava, vegliando, bagno, prigione, coltelli, ghigliotina, sangue, aveva un tremore continuo: il brivido circolava nelle sue vene. Arrivò a Napoli a mezzodì e corse a casa per trovare nella conversazione di Don Diego una diversione al suo delirio interno. Don Diego era uscito. L'aspettò con ansiet
Poi, tutto a un tratto, ella si alzò e corse nella sua camera ove Concettella si era addormentata. Bambina la mandò a coricarsi e frugò nei tiratoi del suo stipo donde cavò fuori una scatoletta cui aprì. La scatoletta conteneva una quindicina di pillole di morfina, cui ella aveva fatto comprare per darsi ogni sera un poco di sonno e cui aveva conservate. La scatoletta scomparve nella sua tasca.
Avrebbe voluto parlare per mostrare sicurezza di sè, avendo pur dei rimorsi; ma la sua lingua era paralizzata, i suoi denti fortemente serrati, il suo cervello inerte. Ella guardava con degli occhi enormemente devaricati e provava di comprendere. Gabriele anch'egli tacevasi. Infine Concettella fece uno sforzo, allungò la mano e porse un inviluppo.
Concettella era stata amata, aveva amato, aveva patito moltissimo, ma era caduta pura nelle braccia del prete. Ella aveva rotolato a traverso tante avventure, malori, sofferenze, ma il suo candore muliebre non si era incespato all'onta. La sua immaginazione più che il suo cuore si era esaltata nella brama di sposare Filippo, nel suo giuramento di fede eterna a Gabriele.
All'alba dell'indomani, Concettella entrando nella camera, trovò Bambina morta sul letto di suo fratello, i lineamenti composti, il viso calmo, come se ella si fosse addormentata dopo una insonnia tempestosa. Concettella si spaventò, ma non sospettò neppure del suicidio della fanciulla. Ella si disse: Ahimè! ci lamentiamo del dolore? ma no, è la gioia che uccide!
«Imperciocchè se vedessi la Vergine che mi ammiccasse per invitarmi a salire al Cielo, io volgerei lo sguardo, per contemplare unicamente il sorriso della tua bocca. Sorridimi, Concettella! «Ma se nel tuo sorriso si dovesse trovare un lampo di scherno o di compassione, torci il capo, Concettella, torci il capo, come io l'avrei fatto con la Madonna.
Parola Del Giorno
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