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Aggiornato: 2 maggio 2025
Deriva da ciò che se in una data regione alpina si suppone invariata la condizione climatologica, da cui dipendono [alpha] e p, e variata invece l'area S del bacino collettore per uno spostamento verticale della regione stessa, l'area ablatrice s deve variare proporzionalmente. Se quindi il sollevamento mio-pliocenico delle Alpi si suppone col sig. Forel da 550 a 1000 e più metri in modo che la zona compresa nel limite delle nevi perpetue (supposto ad altezza invariata, quando non si ritengano variate le condizioni climatologiche) fosse anche 10 e più volte maggiore dell'attuale, anche l'area ablatrice, cioè la superficie del ghiacciaio propriamente detta avrebbe dovuto essere altrettante volte l'attuale; quindi, se si tien conto dell'aumento in larghezza, ogni ghiacciaio non avrebbe potuto allungarsi nella valle che per un piccolo multiplo della sua lunghezza attuale. Ora ciò è assai al di sotto della realt
Dal fatto di questa lunga durata se n'è voluto argomentare, che il latifondo in Sicilia è qualche cosa di fatale, che si connette alle condizioni fisiche e climatologiche dell'isola. Se ciò fosse vero le disgraziate popolazioni agricole della Sicilia sarebbero condannate eternamente al dolore. Ma vero non è, e lo ha dimostrato il Baer con poche acute osservazioni di fatto.
Il rapporto fra l'area collettrice e l'area ablatrice dipende quindi, in un periodo di sosta del ghiacciaio, esclusivamente dalle condizioni climatologiche da cui dipendono [alpha] e p; se queste in una regione montuosa sono presso a poco uniformi, quel rapporto sar
Gli esempî relativi alla Sicilia sono tassativi e sufficienti a provare il predominio delle cause sociali sulle cause fisiche e climatologiche; ma se occorresse, molti altri di altrove se ne potrebbero trovare, ed altrettanto convincenti, nei libri del compianto De Laveleye e nella grande opera del Reclus sulla geografia.
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