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Aggiornato: 14 giugno 2025


Mentre stava raccontando alla Comare tutti i particolari della festa, le due sorelle bussarono alla porta: Cenerentola andò loro ad aprire. Quanto siete state a tornare! disse ella stropicciandosi gli occhi e stirandosi come se si fosse svegliata in quel momento. E , che ella non aveva avuto davvero una gran voglia di dormire, dacchè s'erano lasciate.

Fu domandato ai guardaportoni del palazzo, se per caso avessero veduto uscire una Principessa: ma essi risposero che non avevano veduto uscir nessuno, tranne una ragazza mal vestita e che all'aspetto pareva piuttosto una contadina che una signora. Quando le due sorelle ritornarono dal ballo, Cenerentola chiese loro se si erano divertite e se c'era stata anche la bella signora.

Fu portata a casa delle due sorelle, le quali fecero ogni sforzo possibile per far entrare il piede in quella scarpa: ma non ci fu modo. Cenerentola, che stava a guardarle e che aveva riconosciuta la scarpina, disse loro: Voglio vedere anch'io se mi va bene! Le sorelle si misero a ridere e a canzonarla.

Ella disse a Cenerentola di tenere alzato un pochino lo sportello della trappola, e a ciascun sorcio che usciva fuori, gli dava un colpo di bacchetta, e il sorcio diventava subito un bel cavallo: e così messe insieme un magnifico tiro a sei, con tutti i cavalli di un bel pelame grigio-topo-rasato.

Lo stupore delle due sorelle fu grande, ma crebbe del doppio, quando Cenerentola cavò fuori di tasca l'altra scarpina e se la infilò in quell'altro piede. Allora le due sorelle riconobbero in essa la bella signora veduta al ballo; e si gettarono ai suoi piedi per chiederle perdono dei mali trattamenti che le avevano fatto patire.

E siccome essa non sapeva di che pasta fabbricare un cocchiere: Aspettate un poco, disse Cenerentola, voglio andare a vedere se per caso nella topajola ci fosse un topo; che così ne faremo un cocchiere. Brava! disse la Comare, va' un po' a vedere. Cenerentola ritornò colla topajola, dove c'erano tre grossi topi.

La povera figliuola tollerava ogni cosa con pazienza, e non aveva cuore di rammaricarsene con suo padre, il quale l'avrebbe sgridata, perchè era un uomo che si faceva menare per il naso in tutto e per tutto dalla moglie. Ma la seconda delle sorelle, che non era così sboccata come la maggiore, la chiamava Cenerentola.

La sera dopo le due sorelle tornarono al ballo: e Cenerentola pure; ma vestita anche più sfarzosamente della prima volta. Il figlio del Re non la lasciò un minuto; e in tutta la serata non fece altro che dirle un monte di cose appassionate e galanti.

Mentre le vestiva e le pettinava, esse le dicevano: Di', Cenerentola, avresti caro di venire al ballo?... Ah! signorine! voi mi canzonate: questi non son divertimenti per me! Un'altra ragazza, nel posto di Cenerentola, avrebbe fatto di tutto per vestirle male; ma essa era una buonissima figliuola, e le vestì e le accomodò come meglio non si poteva. Venne finalmente il giorno sospirato.

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