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Gli Abissinesi, forti di più che centomila uomini, a quanto si pretende, s'avviarono incontro al nemico e stabilirono il loro campo sulle alture circostanti l'altipiano, e rimpetto a quella occupata dagli altri.

Non ultima delle cagioni fu poi anche il panico di trovarsi la prima volta a contatto con un nemico disciplinato, armato di tutto punto e accompagnato da batterie d'artiglieria. Dove gli Abissinesi mostrarono realmente molto valore fu alla seconda battaglia contro gli Egiziani, a Gura.

La questione si fa molto delicata per un intervento e per certe intelligenze segrete fra la Corte dello Scioa e quella del Cairo, che gli Abissinesi vogliono ammettere, ma gli Egiziani decisamente negano.

Il D'Abbadie appoggia molto sul modo di vestirsi e sulle conseguenze almeno apparenti che ne derivano nei costumi per trovare un certo nesso fra gli Abissinesi e gli Etruschi, i Romani e i Greci, e come i Romani distinguevano la Gallia togata, la Gallia bracata e la Gallia comata, vorrebbe che l'Etiopia fosse quella che dal costume potrebbe dirsi Africa togata.

Usciti da questi bazar ci troviamo in una piazza dove è il caffè, logora tettoia di paglia sotto la quale si radunano le poche persone trattabili che qui abitano, e vi passano delle ore intiere sorbendo caffè alla turca e fumando sigarette o narghillè: da qui proseguendo, abbiamo qualche abitazione ancora in pietra ove stanno alcuni greci che nelle loro botteghe tengono di tutto, dalle sardine alle scarpe; il vice-consolato di Francia che occupa una delle più belle case, e una massa di capanne rettangolari ove abitano gli indigeni sempre poveri, ed una massa di donne abissinesi che superbe della loro bellezza vengono qui a sciuparla facendone vilissimo mercato.

Il giorno 6 gennaio correva la festa del Natale pei Greci e per gli Abissinesi, per cui fin dal mattino l'aria echeggiava di canti, suoni di tamburo e grida selvagge: entrammo in qualche tugurio per vedere il ballo delle donne abissinesi: alcune battono colle mani su un rozzo tamburo, ed altre disposte a circolo accompagnano con una cantilena cadenzata interrotta dal solito trillo acuto, ballando, saltellando, accovacciandosi, poi rimettendosi ritte, girando alternatamente da destra a sinistra o viceversa: le più distinte di quando in quando passano al centro per fare apprezzare le loro movenze lascive accompagnate da sussulti dei muscoli. Spettacolo in cui, per vero dire, la troppa trivialit