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La cosa andò avanti così un bel pezzo, tra un trillo di flauto, un sonetto e un secchiello d'acqua, quando Malgoni ammalò gravemente di quel suo battito di cuore e parve sul punto d'andarsene all'altro mondo. Franzon si mise al letto dell'amico e gli usò una assistenza fraterna.

La siora Nina era in una continua trepidazione davanti a un omo de tanto riguardo, molto più che Malgoni, indulgente su molte cose, diventava ancor il paron terribile, quando si trattava d'invitare a pranzo l'illustre Franzon.

Finì che, morto Malgoni, e venuto al mondo, sei mesi dopo il funerale, un bel maschietto, la povera Nina trovò ancora della sua convenienza di andare a Venezia e d'acconciarsi in casa del suo nuovo padrone e tiranno; il quale qualche tempo dopo trovò della sua convenienza anche lui di sposare la vedova e tirarsi in casa quel po' di ben di Dio che Malgoni le aveva lasciato sul testamento.

Malgoni stava abbastanza bene e aveva ripigliato il suo ufficio, ma l'amico di casa s'era impadronito così bene del cuore del suo malato, che ormai il pover'uomo non vedeva che per gli occhi del dottore, non parlava che per la sua bocca. Non ci vuole che un marito per non vedere: ma la gente cominciò a mormorare.

L'onore e la scienza di tanto uomo si riverberavano sulla modesta casa Malgoni, specialmente dopo che Franzon era salito in auge alla Corte per una felice operazione, che aveva salvato alla monarchia uno dei trecentotrentatrè arciduchini d'Austria. E poi fa sempre comodo d'aver un dottore amico, quando si soffre d'asma e di palpitazione di cuore.

Finì che, morto Malgoni e venuto al mondo, sei mesi dopo il funerale, un bel maschietto, la povera Nina trovò ancora della sua convenienza di andare a Venezia e d'acconciarsi in casa del suo nuovo padrone e tiranno; il quale qualche tempo dopo trovò della sua convenienza anche lui di sposare la vedova e tirarsi in casa quel po' di ben di Dio che Malgoni le aveva lasciato sul testamento.

Franzon poteva fare del bene a Malgoni; ma poteva anche fargli del male. La povera donna sprovveduta nella sua ingenua ignoranza d'ogni energia morale, credette, simulando, di evitare a suo marito un gran dolore. C'era da farlo morire di crepacuore quel pover'uomo, se gli avesse detto di qual refe era fatta l'amicizia di Franzon.

La siora Nina era in una continua trepidazione davanti a un omo de tanto riguardo, molto più che Malgoni, indulgente su molte cose, diventava ancora il paron terribile, quando si trattava d'invitare a pranzo l'illustre Franzon.

Questa risposta non fece che aguzzare la voglia dell'illustre ginecologo e colla voglia il dispetto e la rabbia. Tornò a scrivere; ma vedendo che sprecava il suo inchiostro, e che Malgoni era deciso a non muoversi, cominciò a insinuare bel bello qualche sospetto nell'animo dell'amico. Gli fece capire che la Nina aveva qualche motivo di non abbandonare Padova, citt

La cosa andò avanti così un bel pezzo, tra un trillo di flauto, un sonetto e un secchiello d'acqua, quando Malgoni ammalò gravemente di quel suo battito di cuore e parve sul punto d'andarsene all'altro mondo. Franzon si mise al letto dell'amico e gli usò una assistenza fraterna.