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Ma pur troppo don Augusto Leti saliva rapido la scala degli uffici ecclesiastici, e divenuto vicario d’Orvieto con in vista la nomina a vescovo, volle ancora il nipote con . Lo riebbe infatti, e cominciò ad esortarlo con paterna dolcezza che, non avendo beni sufficenti per vivere gentiluomo, si facesse prete o alla peggio soldato, e onorasse la famiglia nella maniera di suo padre.

Gregorio Leti, adunque, rapito d’ammirazione, ma pur senza sospetto o desiderio di ricadere nelle antiche voglie, alloggiò la marchesa in casa d’una signora per bene e la introdusse nella miglior societ

Ed ivi Carlo II l’accolse con molta degnazione, gli donò mille scudi e gli diede incarico di scrivere la storia del regno inglese; grave compito per altri che per il Leti, il quale la condusse a termine in breve tempo. Ma per avervi dette, al solito, cose che era meglio tacere, e sopra tutto per aver fatta certa profezia,

Gregorio Leti, il quale forse non pensava piú a lei, trovandosi a Parigi nell’agosto del 1679 ricevette una letterina proprio di lei, che tutt’allegra lo pregava d’una visita

Preghiere vane: meglio dello zio vescovo, il babbo Guerin; meglio che Antonia era Maria; meglio che il cattolicismo, il calvinismo, e che Acquapendente, Ginevra; e per Gregorio Leti era cominciata una vita nuova di fede sincera, d’affetti domestici, di operosit

In proposito del qual Puttanismo vo’ riferire un’altro aneddoto non inutile anch’esso alla conoscenza del Leti e dei suoi tempi.

Omar, espugnata Alessandria, durante tre mesi scaldò i bagni pubblici con quattrocento mila volumi della biblioteca raccolta da Tolomeo Filadelfo e dai suoi successori. Sisto V fece mettere in castello Sant'Angiolo cinque milioni di oro, che servirono poi a Clemente VIII allo acquisto di Ferrara a danno del duca don Cesare di Este. GREGORIO LETI, Vita di Sisto V.

Ma il Leti era scialbo pittore, alcuno ritrasse meglio madame di Courcelles che madame di Courcelles: il ritratto ch’essa si fece è opera di cesello ardito arguto graziosissimo.

Intorno ai fatti del conte Peppoli e del duca Farnese, vedi GREGORIO LETI, Vita di Sisto V, lib. III. p. 2. Nei governi dispotici, il duca di Wintoun diceva che lo ufficio del giudice, come presso i barbari, si confonde con quello di carnefice. Veruno animale è più schifo del giudice amovibile allo stipendio del tiranno.

Il Leti, che pure era disinvolto, che pure in gioventú aveva baciate le ragazze in chiesa, rispose con una misera lettera impacciandosi a scherzare intorno la prigionia di madama e alla libert