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Michele cantava sempre spagnuolo, con quel suo accento americano che fa rabbrividire ogni buon cittadino della Castilla vieja. Ma egli non si curava più che tanto della purezza dell'accento, e tirava innanzi. Dopo la canzoncina di Rosaura, veniva quell'altra: Pescadorcita mia Desciende

L'espressione dell'accento fu di tale strazio, quasi tutti i dolori della sua desolatissima vita le si fossero ridestati nel cuore in quell'istante, che io infransi la promessa giurata a Fausta, e le rivelai il triste segreto. Stentava a credermi. E la povera figlia? Sa, da una settimana. Non riesce a consolarsene. Non vuol convincersi. Dice: Ma cotesto dottore è forse infallibile?

Quante cose, quante cose! esclamò Antonietta impaziente. «... tutti i miserandi e crudeli tumulti dell'anima di quella grande infelice, proseguì Roberto leggendo e scolpendo viemeglio le parole furono dalla somma attrice, coll'eloquenza dell'accento, coll'evidenza del gesto, in un quadro spaventevole e commovente, vivissimamente dipinti allo spettatore.

Non vi chiamerò, non voglio che mi salviate un'altra volta! gridò anch'essa col massimo impeto, mentre i singhiozzi la prendevano alla gola, e fuggì lasciandoli sbigottiti dell'accento, col quale aveva pronunziato queste ultime parole. Rosa era gi

Il re guardò il principe di Schwartzemberg, che abbassò gli sguardi sotto il rimprovero degli occhi reali; poi soggiunse di voce sorda: Ti hanno fatta una lezione bene audace, quella giovane! Bambina, che per fortuna non comprendeva nulla alla gradazione degli sguardi, dell'accento, della parola del re, non lasciò presa alla sua dimanda.

Non potevano, per es., nella scena 3 dell'atto II degl'Ingannati rimanere un «lamas hermosas mozas» e un «ellacca ob alcatieta» che sono stati rispettivamente ridotti a «la mas hermosa moza» e «vellacca alcahueta». E cosí, nell'uso degli accenti e del «h» iniziale, se ho rispettato di regola le antiche stampe da me poste a fondamento di questa nuova edizione, e se ho scritto indifferentemente «á» e «a», «hacer» e «acer» ecc., me ne son però allontanato ogni qual volta la mancanza dell'accento o del «h» potesse ingenerare confusioni ed equivoci.

E così dicendo il marchese Antoniotto, alla baldanza dello sguardo e dell'accento, mostrava chiaramente che un po' di buon sangue lo aveva pure nelle vene. io potrei darlene biasimo, soggiunse il padre Bonaventura, la cui religione si piegava facilmente a tutti i rispetti umani, a tutte le debolezze, come a tutte le tirannidi; ma che vuole?

Loreta, che aveva ascoltato fin qui, come soggiogata dalla potenza dell'accento d'Alvise, rialzò a questo punto i suoi occhi lucenti di lagrime: Finito! ella esclamò poi, con lentezza. Finito era tutto egualmente. Ormai nulla avrebbe potuto più ricongiungerci.... Nulla! Perche?

Guarda che bella tosa», esclamò un giovane, sbucando di dietro la taverna, e spingendosi audacemente verso la fanciulla. Al suono della parola e dell'accento forestiero si voltò Ramengo, e riconobbe un crocchio di Lombardi.

Scommetto che avete fra le mani un gioiello; lasciatemi almeno vedere. È una canzone antica. Che fa? Sono spesso così graziose queste canzoni. Incominciamo a leggerla. Non è bella? non è bella? Ah! possibile! Trasse una sedia accanto e si pose a cercare le note. Io allora lo aiutai, meravigliata dell'accento che Egli dava alla sua interpretazione. Anche musicista siete? Sicuro, sicuro. Tutto.