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Stando su quelle dune, vicino a un obelisco di pietra che rammenta il ritorno di Guglielmo d'Orange dall'Inghilterra dopo la caduta del dominio francese, vidi per la prima volta uno di quei tramonti di sole che destano in noi Italiani un sentimento di meraviglia diversa, ma non meno viva, di quella che i tramonti di Napoli e di Roma destano negli stranieri del nord.

Vista la tomba, andai a vedere il luogo dove il principe d'Orange fu assassinato. Ma dopo aver ricordato com'egli visse, bisogna ricordare com'egli morì.

In questa lotta prodigiosa, nella quale la figura del gran Re rimpicciolisce via via fin che dispare dalla scena del mondo, il principe d'Orange grandeggia e si solleva man mano fino ad essere la più gloriosa figura del suo secolo. Il giorno in cui, essendo ostaggio presso il Re di Francia, scopre il disegno di Filippo, di stabilire l'Inquisizione nei Paesi Bassi, quel giorno egli consacra stesso alla difesa delle libert

Poi si rifece serio e soggiunse: "Però, ogni paese ha il suo male e il suo bene." Il bastimento uscì dal Volkerak, passò dinanzi alla fortezza di Willemstad, innalzata nel 1583, dal principe d'Orange, ed entrò nel Hollandsdiep, gran braccio della Mosa, che separa l'Olanda meridionale dal Brabante del Nord.

Ebbene, davanti a quest'uomo formidabile, intorno al quale tutto piega, Guglielmo d'Orange si solleva.

Davanti a questo monumento, anche il viaggiatore più leggiero e più trascurato si sente come incatenato e costretto a pensare. È bello rappresentarsi la lotta enorme di cui riposa in quella tomba il vincitore. Da una parte è Filippo II, dall'altra Guglielmo d'Orange.

Il mio compagno di viaggio mi accennò un campanile lontano, e mi nominò il villaggio di Ryswijk, dove fu firmato nel 1697 il celebre trattato di pace tra la Francia, l'Inghilterra, la Spagna, l'Alemagna e l'Olanda. Il castello del principe d'Orange, dove convennero i firmatari, non esiste più, e fu alzato in suo luogo un obelisco.

Le altre son sale piccine, belle, ma senza fasto, e piene di tesori che non dan nell'occhio, come si convengono alla grande e modesta casa d'Orange.

Mentre il capitano mi faceva questo discorso, il bastimento entrava nel canale di Keete che divide l'isola di Tholen dall'isola di Schouwen, famoso per il guado che vi fecero gli Spagnuoli nel 1575 com'è famoso il braccio orientale della Schelda per il guado del 1572. Tutta la Zelanda è piena di memorie di quella guerra. Questo piccolo arcipelago di sabbia, mezzo sepolto nel mare, per le particolari corrispondenze che vi riteneva Guglielmo d'Orange, antico signore di molte terre nelle isole, e per gl'impedimenti d'ogni natura che opponeva agl'invasori, era il focolare della guerra e dell'eresia, e il Duca d'Alba smaniava d'impadronirsene. Quindi seguirono su quelle rive delle lotte accanite, che riunivano tutti gli orrori delle battaglie di terra e delle battaglie di mare. I soldati guadavano i canali di notte, stretti gli uni agli altri, coll'acqua alla gola, minacciati dalla marea, flagellati dalla pioggia, fulminati dalle rive; i cavalli e le artiglierie affondavano nel fango; i feriti eran travolti dalla corrente o sepolti vivi nelle fitte; l'aria suonava di voci tedesche, spagnuole, italiane, fiamminghe, vallone, le fiaccole illuminavano qua e l

Il principe d'Orange ricevette la notizia del salvamento a Delft, in una chiesa, mentre assisteva agli uffizi divini. Trasmise subito il messaggio al predicatore, e questi l'annunziò all'uditorio, che gli rispose con un grido di gioia. Benchè tuttavia convalescente, e quantunque l'epidemia infierisse ancora a Leida, Guglielmo volle riveder subito la sua cara e valorosa citt