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ESSANDRO. Io non son bella mi curo d'esserci, e mi contento come mi fece Iddio. NEPITA. Se tu ti contentassi come ti fece Dio, non consumaresti tutto il giorno ad incalcinarti la faccia e a dipingerlati di magra, e col vetro o col fil torto trarti i peli del mustaccio. Or puossi dir peggio che femina barbuta? Poi hai una voce rauca, che par ch'abbi gridato alle cornacchie. Sfacciata che sei!

«Dopo d'esserci costituiti in associazioni Nazionali libere e indipendenti, nuclei primitivi della Giovine Polonia, della Giovine Germania e della Giovine Italia;

Eh! lo so io bene? Chè qui mi ha tutta l'aria d'esserci un mistero. Si figuri che il pretesto fu quello di vedere il nostro alloggio.... Bella cosa, veramente, da vedere!... E che? io dissi subito a quella talpaccia del signor Marone; noi dunque non si conta più un cavolo e vuole addirittura spazzarci via. Quell'impostorone faceva il melato.... E l'altro, quella faccia di morto con que' suoi occhi di basilisco.... Dio! che occhi!... ha notato signor Giovanni che lanternini d'inferno sono quelli?... Quell'altro intanto, sa che cosa faceva?... Guardava tutt'intorno, alle pareti, negli angoli, da questa parte e da quella con avidit

Ed il babbo, che era tanto afflitto pel benefizio perduto! Quel benefizio di certo era una ricchezza, Vincenzo non aveva idea di quanto fruttasse; ma gli pareva qualche cosa come le ventimila lire portate via dallo zio d'America. Dacchè era al mondo aveva sempre udito parlare di quel benefizio. Molte volte gli era venuto all'orecchio questo discorso, che l'aveva fatto palpitare d'orgoglio: «Se le ragazze non troveranno marito perchè non hanno dote, avranno sempre il fratello prete, e non mancheranno di nulla». Gli era sembrato d'esserci gi

È uno fatto apposta per compromettere la virtù in persona; uno di coloro che si cacciano intorno a una donna, zitella o maritata, e la sanno circuire in modo che, anche non riuscendo a conquistarla, danno al mondo tutte le mostre d'esserci riusciti.

Ma Fulvia ed io ridevamo non di allegria, di gioia; perchè omai una fase nuova era cominciata per noi; perchè sentivamo d'amarci e d'esserci rivelato a vicenda il nostro amore. Le nostre mani si stringevano con passione, si isolavano dalla conversazione, parlavano tra loro, si davano del tu. Quella di Fulvia diceva: Non più misteri fra noi, peritanze; io so che mi ami, e ti amo.