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Come sei bella Erminia, ricominciò Flavio divorandola cogli occhi; sei sempre la vereconda ch'io vidi per la prima volta a Monza sotto l'abito modesto di collegiale. Mi ricordo anch'io di quel bel giorno; tu mi seguisti in Chiesa. Un tuo sguardo bastò per affascinarmi, ti vidi Erminia e t'amai.
Io t'amai da fanciullo, indi partito Da te sembrai, ma spesso a te pensando, De' lunghi errori miei gemea pentito; Ed in que' giorni di dubbiezza, quando Della fallacia dell'orgoglio mio Pur meco stesso mi venia crucciando, Un bisogno invincibile d'Iddio Talvolta m'assaliva e mi parea Che a speranza da te mosso foss'io.
Rispuosemi: <<Cosi` com'io t'amai nel mortal corpo, cosi` t'amo sciolta: pero` m'arresto; ma tu perche' vai?>>. <<Casella mio, per tornar altra volta la` dov'io son, fo io questo viaggio>>, diss'io; <<ma a te com'e` tanta ora tolta?>>. Ed elli a me: <<Nessun m'e` fatto oltraggio, se quei che leva quando e cui li piace, piu` volte m'ha negato esto passaggio;
Sì, vincerò. L'amor, ch'io sento e chiamo, Sprona l'alme ad imprese inclite e chiare: T'amai nel sogno, entro la vita or t'amo, E immenso è l'amor mio siccome il mare: Ei d
Di maraviglia, credo, mi dipinsi; per che l'ombra sorrise e si ritrasse, e io, seguendo lei, oltre mi pinsi. Soavemente disse ch'io posasse; allor conobbi chi era, e pregai che, per parlarmi, un poco s'arrestasse. Rispuosemi: <<Cosi` com'io t'amai nel mortal corpo, cosi` t'amo sciolta: pero` m'arresto; ma tu perche' vai?>>.
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