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Aggiornato: 2 maggio 2025


Esse risposero di , e che era scappata via allo scocco della mezzanotte, e con tanta furia, che s'era lasciata cascare una delle sue scarpine di vetro, la più bella scarpina del mondo: e che il figlio del Re l'aveva raccattata, e non aveva fatto altro che guardarla tutto il tempo del ballo, e che questo voleva dire che egli era innamorato morto della bella signora, alla quale apparteneva la scarpina.

Bebè, ch'era seduta sopra alcuni vecchi giornali sparsi sul pavimento, s'era levata una scarpina e una calza e guardava con grande ammirazione uno de' suoi piedini nudi. Anzi lo spettacolo pareva aver per lei una tale attrattiva che quando sua madre volle calzarla di nuovo ella protestò con tutte le sue forze.

Aveva quella simpatica camminatura viva e cadenzata particolare alle Spagnole, ed il suo piedino, calzato a perfezione da una scarpina che ne copriva solo la punta, era elegante di forma e pareva nel camminare raccontasse molte cose. L'accompagnava una donna vecchia, che un poco le rassomigliava.

Lo stupore delle due sorelle fu grande, ma crebbe del doppio, quando Cenerentola cavò fuori di tasca l'altra scarpina e se la infilò in quell'altro piede. Allora le due sorelle riconobbero in essa la bella signora veduta al ballo; e si gettarono ai suoi piedi per chiederle perdono dei mali trattamenti che le avevano fatto patire.

Fu portata a casa delle due sorelle, le quali fecero ogni sforzo possibile per far entrare il piede in quella scarpa: ma non ci fu modo. Cenerentola, che stava a guardarle e che aveva riconosciuta la scarpina, disse loro: Voglio vedere anch'io se mi va bene! Le sorelle si misero a ridere e a canzonarla.

Poi, trovata nella scarpina una mezza mandorla tosta, ch’era l’unica entrata nel segno a comprovare la destrezza di Madlen, per farsi da lei perdonare quel sonno poco diplomatico, il rappresentante in Ispagna del signor Teodoro Roosewelt ebbe con molto garbo la galanteria di mangiarla. Ora è venuta l’alba. L’Urumea tace.

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