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Aggiornato: 21 maggio 2025
Come balestro frange, quando scocca da troppa tesa, la sua corda e l’arco, e con men foga l’asta il segno tocca, sì scoppia’ io sottesso grave carco, fuori sgorgando lagrime e sospiri, e la voce allentò per lo suo varco. Ond’ ella a me: «Per entro i mie’ disiri, che ti menavano ad amar lo bene di l
Facemmo adunque più lungo vïaggio, vòlti a sinistra; e al trar d’un balestro trovammo l’altro assai più fero e maggio. A cigner lui qual che fosse ’l maestro, non so io dir, ma el tenea soccinto dinanzi l’altro e dietro il braccio destro d’una catena che ’l tenea avvinto dal collo in giù, sì che ’n su lo scoperto si ravvolgëa infino al giro quinto.
Facemmo adunque piu` lungo viaggio, volti a sinistra; e al trar d'un balestro, trovammo l'altro assai piu` fero e maggio. A cigner lui qual che fosse 'l maestro, non so io dir, ma el tenea soccinto dinanzi l'altro e dietro il braccio destro d'una catena che 'l tenea avvinto dal collo in giu`, si` che 'n su lo scoperto si ravvolgea infino al giro quinto.
A me! e prima che Bonello si muovesse di un passo, Ugo tolse un candelliere dall'altare e lo rotò come una mazza: Potrei ucciderti! Ma nemmanco voglio! e lo balestrò sul pavimento. Messere, colla taglia che avete sul capo c'è tanto da pagare tutti gli uomini del castello. Avete pensato? Noi abbiamo pensato. Bonello! m'ammazzi un ribaldo anche pagato da te, ma tu no, no!
Facemmo adunque più lungo vïaggio, vòlti a sinistra; e al trar d’un balestro trovammo l’altro assai più fero e maggio. A cigner lui qual che fosse ’l maestro, non so io dir, ma el tenea soccinto dinanzi l’altro e dietro il braccio destro d’una catena che ’l tenea avvinto dal collo in giù, sì che ’n su lo scoperto si ravvolgëa infino al giro quinto.
Come balestro frange, quando scocca da troppa tesa la sua corda e l'arco, e con men foga l'asta il segno tocca, si` scoppia' io sottesso grave carco, fuori sgorgando lagrime e sospiri, e la voce allento` per lo suo varco. Ond'ella a me: <<Per entro i mie' disiri, che ti menavano ad amar lo bene di la` dal qual non e` a che s'aspiri,
Come balestro frange, quando scocca da troppa tesa, la sua corda e l’arco, e con men foga l’asta il segno tocca, sì scoppia’ io sottesso grave carco, fuori sgorgando lagrime e sospiri, e la voce allentò per lo suo varco. Ond’ ella a me: «Per entro i mie’ disiri, che ti menavano ad amar lo bene di l
Come balestro frange, quando scocca da troppa tesa la sua corda e l'arco, e con men foga l'asta il segno tocca, si` scoppia' io sottesso grave carco, fuori sgorgando lagrime e sospiri, e la voce allento` per lo suo varco. Ond'ella a me: <<Per entro i mie' disiri, che ti menavano ad amar lo bene di la` dal qual non e` a che s'aspiri,
Facemmo adunque piu` lungo viaggio, volti a sinistra; e al trar d'un balestro, trovammo l'altro assai piu` fero e maggio. A cigner lui qual che fosse 'l maestro, non so io dir, ma el tenea soccinto dinanzi l'altro e dietro il braccio destro d'una catena che 'l tenea avvinto dal collo in giu`, si` che 'n su lo scoperto si ravvolgea infino al giro quinto.
Dato il guasto torno torno alle vicine campagne, a distanza dalle mura presso a poco quanto il balestro portava, piantò i campi, e vi fornì i battifolli, cioè li steccati con torri, l’uno presso il ponte a Bonelle, sulla strada che veniva dai monti di sotto, dove fino ai colli di Casal Guidi s’accamparono i Guelfi Neri usciti di Pistoia, sì a pie’ che a cavallo. Il campo maggiore si piantò dall’altro lato della citt
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