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All'estremo istante, la marchesa di Saint-Aubin entrò nella stanza. Silenzio! disse il cavaliere. Fermatevi; egli non vi vede più, marchesa. Infatti, Armando non la vedeva; era ben lontano da lei. Nel suo occhio vi era il raggio supremo. Egli era assopito. La sua testa stanca posava sui cuscini; la bocca gli si agitava. D'improvviso una luce sembrò passargli sul viso.

La prima signora cui lo si presentò fu la marchesa di Saint-Aubin, una delle più alla moda, e che il cavaliere di Verny conosceva molto. Tutti ammettevano, anche i più difficili, che la sua riputazione di bellezza non era usurpata. Il giorno in cui la vide, Armando ne fu colpito.

E lo sa la marchesa di Saint-Aubin, soggiunse Choisy ridendo. Vi assicuro l'autenticit

Larose, il ben noto cameriere della signora di Saint-Aubin, era stato veduto mentre saliva le scale del pittore con una lettera in mano. Dunque egli era l'amante della marchesa. Povero ragazzo! Era ben lungi dall'esserlo; ma ciò era bastato per metterlo di moda. Com'era venuto a quel ballo? Il cavaliere credendo che un po' di distrazione gli farebbe bene, l'aveva quasi costretto a venire.

Contro i comandi del medico, egli stava alzato e dipingeva. Il cavaliere lo lasciava fare, pensando ch'era inutile contrariarlo. Il quadro a cui lavorava era quello, coperto misteriosamente di seta verde, che Verny aveva veduto la prima volta che lo aveva trovato. Era la testa della marchesa di Saint-Aubin ch'egli disegnava di memoria.

Dunque, marchesa, vi piace? Oh, alla follia! replicò la Saint-Aubin, ridendo come una pazza. Lo diceva ironicamente, ma chi sa? forse non del tutto.

grande era la differenza tra gli appartamenti. Boucher e Watteau avevano con eguale cura coperte dei loro elegantissimi dipinti tanto le sale della marchesa di Saint-Aubin, quanto il gabinetto della Champrosé, una delle più belle di quel reggimento di belle fanciulle ch'era il corpo di ballo ai tempi della Camargo. Le dorature della vôlta erano altrettanto finamente scolpite in un luogo che nell'altro, e non mancavano nemmeno gli stemmi, poichè dalla Champrosé vedevasi quello del conte di Pois, il suo amante del momento. Qui si radunava tutto il demi-monde d'allora, e sebbene anche in questo genere di societ