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Seguitiamo adunque la noia, in abito nero e in cravatta bianca, dell'onorevole Ariberti. Col

Saloncino in casa dell'onorevole Erasmo commendatore Scacchetti, deputato di centro sinistro, rappresentante il collegio di Corpuscoli, nell'Emilia, giovanotto di quarantadue anni, confessati nell'espansione della gioia, il giorno in cui la Sinistra è andata al potere.

Per molti elettori, poichè si ha a dir tutto sinceramente, le buone ragioni erano il meno, e la condiscendenza al desiderio di casa San Ginesio era il più; ma siccome da quella casa non erano usciti ordini, raccomandazioni che arieggiassero il comando, può ammettersi il ragionevole ossequio degli elettori campagnoli tra le cose lecite ed oneste, e gabellare la rielezione dell'onorevole Ariberti tra le più nette di quella nuova legislatura.

Sotto la rubrica Ultime notizie, il giornale si scusava di non poter, per l'ora tarda, diffondersi in ampi commenti, e si limitava a constatare il successo trionfale dell'onorevole Varedo, il cui discorso aveva superata l'aspettativa che pur era grandissima. Le sorti del Gabinetto erano gi

Il redattore-capo e il cronista, tutti e due in giubba e cravatta bianca, stavano in cima alle scale, in un salottino che metteva nella grande biblioteca, e salutavano quelli che giungevano, si presentavano scambievolmente le persone che non conoscevano; e se arrivava una signora, erano pronti a offrirle il braccio per condurla in sala, dove Maria, seduta sopra una ottomana fra la moglie dell'onorevole Carrani e donna Teresa Sorani moglie di un ex-presidente del Consiglio, accoglieva col suo fare schietto e disinvolto le signore che le venivano presentate, e sapeva farsi ammirare da loro, come si faceva ammirare dagli uomini.

Il ministero ebbe il suo oratore per niente o quasi meno di niente. Figuratevi che a fare dell'onorevole Ariberti un ministeriale fradicio, bastò... mi vergogno a dirlo... bastò... insomma, poichè la debolezza è sua e la verit

Perciò era corsa subito, non badando neppure a quello che avrebbero potuto pensare i torinesi, vedendo la sua nota livrea all'uscio di strada dell'onorevole Ariberti. Donna divina! pensò il nostro eroe, con quella medesima facilit

Li ebbe invece, senza chiederli, dalla Bardelli che il giorno dopo la partenza dell'onorevole si sentì in dovere di farle una visitina e di tenerle un'oretta di compagnia... se non recava disturbo, s'intende.

I rivenditori di giornali correvano lungo il treno offrendo i fogli del mattino con la caduta del Ministero. Un ragazzo più loquace degli altri gridava tutta una filastrocca: La Gazzetta del Popolo appena arrivata con gli ultimi telegrammi da Roma. La seduta di ieri. Il gran discorso dell'onorevole Varedo. Centoquindici voti di maggioranza contro il Gabinetto. Notizie recentissime della crisi.

Si seppe allora, dopo aver preso lingua dai pratici, che era il deputato Ariberti, quel desso che con un discorso aveva fatto cascare il gabinetto anteriore, e non dal sonno, pur troppo, come avrebbero certamente preferito i vecchi ministri. E pochi minuti dopo, trattandosi d'una notizia di quella importanza, il colloquio dell'onorevole Ariberti col re era stato strombazzato per tutte le sale; figuratevi che n'erano state perfino informate le dame che di queste cose per solito non si d