United States or Spain ? Vote for the TOP Country of the Week !


In tutta la provincia della Dalmazia, compresavi quella piccola porzione d'Albania che le conquiste de' Turchi non valsero a togliere alla Repubblica, la giurisdizione ecclesiastica era spartita in tredici diocesi, due arcivescovili ed undici vescovili. Ogni capoluogo di quelle diocesi, mutate poi in divisioni politiche, era validamente fortificato, e vi si contavano dieci altre castella; ognuna delle quali, non meno che le citt

55 Trasone intanto, il buon duca di Marra, che ritrovarsi all'alta impresa gode, ai cavallieri suoi leva la sbarra, e seco invita alle famose lode, poi ch'Isolier con quelli di Navarra entrar ne la battaglia vede ed ode. Poi mosse Ariodante la sua schiera, che nuovo duca d'Albania fatt'era.

I diplomi risguardanti il regno d'Albania sono citati ancora dal Papon, Hist. de Provence, tom. III, pag. 52 e 68.

81 Sei cavallier con lor ne lo steccato erano a piedi, armati di corazza, col duca d'Albania, ch'era montato s'un possente corsier di buona razza. Come a gran contestabile, a lui dato la guardia fu del campo e de la piazza: e di veder Ginevra in gran periglio avea il cor lieto, ed orgoglioso il ciglio.

Le coste marittime confinanti a maestro colla piccola Repubblica di Ragusa, a scirocco bagnate dalle acque del golfo di Lepanto, formavano l'ALBANIA. Della qual provincia la più bella e maggior parte toglieva a Venezia l'impeto struggitore de' Turchi, restringendone i possedimenti a quel breve territorio marittimo che da Castelnuovo va sino a Lastua, al quale rimase il nome d'ALBANIA VENETA, assumendo la parte occupata dagli Ottomani quello d'ALBANIA TURCA.

Non minor gaudio n'ebbe il re, ch'avesse de la figliuola liberata inante. Seco pensò che mai non si potesse trovar un più fedele e vero amante; che dopo tanta ingiuria, la difesa di lei, contra il fratel proprio, avea presa. La duchea d'Albania ch'al re tornava dopo che Polinesso ebbe la morte, in miglior tempo discader non puote, poi che la dona alla sua figlia in dote.

7 Voglio che sappi, signor mio, ch'essendo tenera ancora, alli servigi venni de la figlia del re, con cui crescendo, buon luogo in corte ed onorato tenni. Crudele Amore, al mio stato invidendo, fe' che seguace, ahi lassa! gli divenni: fe' d'ogni cavallier, d'ogni donzello parermi il duca d'Albania più bello. 8 Perché egli mostrò amarmi più che molto, io ad amar lui con tutto il cor mi mossi.