United States or China ? Vote for the TOP Country of the Week !


81 I Greci son quattro contr'uno, ed hanno navi coi ponti da gittar ne l'onda; e di voler fiero sembiante fanno passar per forza alla sinistra sponda. Leone intanto, con occulto inganno dal fiume discostandosi, circonda molto paese, e poi vi torna, e getta ne l'altra ripa i ponti, e passa in fretta: 82 e con gran gente, chi in arcion, chi a piede (che non n'avea di ventimila un manco), cavalcò lungo la riviera, e diede con fiero assalto agl'inimici al fianco. L'imperator, tosto che 'l figlio vede sul fiume comparirsi al lato manco, ponte aggiungendo a ponte e nave a nave, passa di l

Bart. de Neocastro, cap. 75. Saba Malaspina, cont., pag. 398. D'Esclot, cap. 110. Nic. Speciale, lib. I, cap. 26. Montaner, cap. 81.

81 Tutto confuso e privo di consiglio si facea porre indosso la corazza, quando con Falsiron vi giunse il figlio, Grandonio e Balugante e quella razza; e al re Agramante mostrano il periglio di restar morto o preso in quella piazza: e che può dir, se salva la persona, che Fortuna gli sia propizia e buona.

81 Una percossa a pena l'altra aspetta. Ben tosto cominciar tutti a fuggire; e quando prima ne veniano in fretta (perch'era sol, credeanselo inghiottire), non è chi per levarsi de la stretta l'amico aspetti, e cerchi insieme gire: chi fugge a piedi in qua, chi col

Chron. sic., cap. 38. È certo che in quell'anno la pasqua si celebrò a 29 marzo. Giovanni Villani porta il fatto di Palermo il lunedì 30 marzo, lib. 7, cap. 61; Bartolomeo de Neocastro similmente il 30 marzo, capit. 14. Ma Niccolò Speciale, lib. 1, cap. 4, dice il 31; la storia anonima della cospirazione di Procida, e Bernardo D'Esclot, cap. 81, il martedì appresso la pasqua; e l'Anon. Chron. sic., l. cit., p. 145, e gli Annali di Genova, Muratori R. I. S., tom. VI, portano espressamente il 31 marzo, martedì appresso la pasqua. Ho seguito dunque questa autorit

81 Ben, come a Bradamante gi

81 Le vaghe donne gettano dai palchi sopra i giostranti fior vermigli e gialli, mentre essi fanno a suon degli oricalchi levare a salti ed aggirar cavalli. Ciascuno, o bene o mal ch'egli cavalchi, vuol far quivi vedersi, e sprona e d

Di questa mossa parla anche d'Esclot, cap. 81, con minore esattezza nei particolari, ma sano giudizio dell'intento; scrivendo come que' di Palermo rifletteano che non uscirebber salvi da questa rivoluzione, se non procacciando il medesimo effetto per tutta l'isola. Anche Montaner, cap. 43, accenna questo progresso della rivoluzione; ma al solito suo con molti errori. Anon. chron. sic., pag. 147.

81 mai per lontananza, strettezza del viver, che i pensier non lascia ir vaghi, cessa Amor che gli ha la mano avezza, ch'ognor non li arda il core, ognor impiaghi. È forza al fin che torni alla bellezza che son di riveder gli occhi vaghi. Barbuto, afflitto, e assai male in arnese, l

81 Di ciò, cor mio, nessun timor vi tocchi; ch'io vo' seguirvi o in cielo o ne lo 'nferno. Convien che l'uno e l'altro spirto scocchi, insieme vada, insieme stia in eterno. Non tosto vedrò chiudervi gli occhi, o che m'uccider