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Speciose codeste ragioni in bocca al Sovrano: «Attesochè si tratta di articolo che interessa non che il privato, ma il pubblico diritto, l’armonia fra le potenze, la fede delle convenzioni e che per le dichiarazioni fatte dal Bey potrebbero seguirne le più dannose conseguenze per gli Stati e i soldati del Re se non si vedesse amministrata la più rigorosa e la più sollecita giustizia, ha comandato e vuole che l’Avvocato fiscale del Patrimonio assista alla difesa di questa causa e per la pubblica sicurezza che vi è interessata proponga avanti il Magistrato del Commercio tutte quelle ulteriori istanze che fossero opportune per la soddisfazione della comunicata polizza debitoria».

Il tuo amico deve parlar certo del Bey di Tunisi, dacchè la futura sposina lo guarda a quel modo con la bocca aperta, disse lei con un sorriso sarcastico impercettibile, come se non avesse sentito quel che aveva detto il marito.

Sdegnato della mancata promessa, il Bey fa sollecitare il moroso, e minaccia rappresaglie.

Certi Macmud dipingono prudenti, molto teneri in cor, molto pietosi, certi bey, filosofi saccenti, moralisti, divoti e generosi; e per converso cristian malviventi, marchesi ladri e conti pidocchiosi... Son prese di mira le commedie del Goldoni, e particolarmente le Persiane e le altre commedie turche, che correano in quel tempo ne' teatri di Venezia. Stanza 108.

Un bey dell'Impero ottomano ed un consigliere di Stato del Regno d'Italia non poterono incanagliarsi tra gli onorevoli della sinistra.

Era una mischianza burlesca di Falstaff, di Shylock, di Don Chisciotte: un bey di Tunisi clericale innestato sur un arciduca austriaco corsaro. Egli ricevè il conte Bonvisi nel suo gabinetto e lo fulminò con queste parole: Assassino, perchè hai tu uccisa tua moglie? Il conte, esterrefatto, restò silenzioso un momento, poi gridò: Perchè io l'amava, ero geloso, ed ella mi aveva disonorato.

Certi Macmud dipingono prudenti, molto teneri in cor, molto pietosi, certi bey, filosofi saccenti, moralisti, divoti e generosi; e per converso cristian malviventi, marchesi ladri e conti pidocchiosi; donde da noi si spera certo e crede che vorrete abbracciar la nostra fede.

Di Blasi in sostegno delle istanze del Bey di Tunisi contro il Principe di Paternò. In Palermo, 1800, nella R. Stamperia. In , pp. 20.