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Solea creder lo mondo in suo periclo che la bella Ciprigna il folle amore raggiasse, volta nel terzo epiciclo; per che non pur a lei faceano onore di sacrificio e di votivo grido le genti antiche ne l’antico errore; ma Dïone onoravano e Cupido, quella per madre sua, questo per figlio, e dicean ch’el sedette in grembo a Dido;

Solea creder lo mondo in suo periclo che la bella Ciprigna il folle amore raggiasse, volta nel terzo epiciclo; per che non pur a lei faceano onore di sacrificio e di votivo grido le genti antiche ne l'antico errore; ma Dione onoravano e Cupido, quella per madre sua, questo per figlio, e dicean ch'el sedette in grembo a Dido;

Solea creder lo mondo in suo periclo che la bella Ciprigna il folle amore raggiasse, volta nel terzo epiciclo; per che non pur a lei faceano onore di sacrificio e di votivo grido le genti antiche ne l'antico errore; ma Dione onoravano e Cupido, quella per madre sua, questo per figlio, e dicean ch'el sedette in grembo a Dido;

Vidi la figlia di Latona incensa sanza quell'ombra che mi fu cagione per che gia` la credetti rara e densa. L'aspetto del tuo nato, Iperione, quivi sostenni, e vidi com'si move circa e vicino a lui Maia e Dione. Quindi m'apparve il temperar di Giove tra 'l padre e 'l figlio: e quindi mi fu chiaro il variar che fanno di lor dove;

Grande fu, ed è da credersi, la paura dei convitati; e Domiziano, per accrescerne lo spavento, favellava di gente trucidata e di stragi commesse per sollazzo del signore. Terminato il pranzo, con lieta cera accomiatò quegli sciagurati più morti, che vivi. DIONE CASSIO in CUVIER. Storia degl'Imperatori Romani, lib. 17. § 2.

Vidi la figlia di Latona incensa sanza quell'ombra che mi fu cagione per che gia` la credetti rara e densa. L'aspetto del tuo nato, Iperione, quivi sostenni, e vidi com'si move circa e vicino a lui Maia e Dione. Quindi m'apparve il temperar di Giove tra 'l padre e 'l figlio: e quindi mi fu chiaro il variar che fanno di lor dove;

Scoperti, e tratti davanti a Vespasiano, non trovarono misericordia, al cospetto dello imperatore crudissimo, tanta fede e tanta miseria. DIONE CASSIO, Stor. l. 66. Arria ebbe a marito Cecina Peto, uomo consolare.

Solea creder lo mondo in suo periclo che la bella Ciprigna il folle amore raggiasse, volta nel terzo epiciclo; per che non pur a lei faceano onore di sacrificio e di votivo grido le genti antiche ne l’antico errore; ma Dïone onoravano e Cupido, quella per madre sua, questo per figlio, e dicean ch’el sedette in grembo a Dido;