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Lo avrei fatto se non si fosse risvegliata finalmente allora la gelosia del marito. Da capo credetti non poter abbandonare la signora. Ci vedevamo assai meno, ma pure non so per quale spirito di ribellione, per quale perverso istinto del cuore, appunto quando vi fu nell'amarsi angoscia e pericolo, appunto quando un'altra persona incominciò a sentirsene offesa o a soffrirne amaramente, quando la gente ci biasimò, parve che un soffio di vera passione entrasse in noi. La signora non si mostrò più tanto sicura di . Che il mondo ci giudicasse colpevoli era come un freno levato di mezzo; era un potente eccitamento al male quel subirne gi

Gli uomini erano tuttavia sotto il dominio d'una fredda scuola d'individualismo che agghiacciava in una analisi materialista tutti i nobili pensieri, tutti i grandi concetti di sintesi, d'entusiasmo, di sagrificio. E dato un falso principio, bisognava subirne tutte le conseguenze fatali.

Con la Gegia?... Figurati se l'avrei!... Se l'avessi?... Non so... forse riconoscerei la creatura, povero innocente, ma non farei certo la pazzia di sposare la madre... E in ogni caso, qualunque sproposito io commettessi, vorrei subirne io tutta la responsabilit

Impedire il duello, disse, mi pare impossibile; lasciare che si ammazzino è ancor peggio; o dunque perchè non dareste ai duellanti due pistole cariche a sola polvere, ond'essi ignorandolo possano provare tutte le peripezie del duello, senza subirne le terribili conseguenze?

E tremava e sperava di rivederla, perchè tutte quelle avventure, vere o false, gliel'avevano ingigantita nel pensiero, ed egli temeva di subirne il fascino, come se Loredana avesse compiuto qualche grande impresa della quale nessuno l'avrebbe detta capace.

Arrivato in cima, stava per morire dalla stanchezza!...» Non so più chi osservò: «Quando si affronta una situazione, si ha il dovere di subirne le conseguenze.» «Non dico il contrario rispose lentamente il Vialli, studiando se gli convenisse di tirare la sua palla sulla bianca o sulla rossa.

Voleva persuadersi ognora che la sua bellezza era una potenza, e che i più freddi, i più torpidi doveano subirne la seduzione, rimanerne soggiogati! Siamo dunque vicini alla vostra festa.... finalmente, disse la principessa al marchese di Trapani.

La fanciulla si morse il labbruccio e rimandò indietro le sue lagrime; ebbe il coraggio di non voltarsi e di continuare a gingillar co' suoi fiori; anzi provava un piacere acre in quella sofferenza. Certo, l'amore era un peccato e doveva subirne la penitenza. Renato partì amandola. Non si dissero neppure addio. Essa pregò per lui; egli portava seco il suo diletto fantasma.