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Questo era l'essenziale; quanto alla vendetta, sarebbe venuta poi; che intanto la era, giusta il proverbio de' Côrsi, una vivanda da mangiarsi fredda. Il racconto dell'Assereto fu ascoltato dagli amici Templarii con una attenzione che mai la maggiore.

Aloise, era al pari dell'Assereto uno schietto amico, un gentiluomo, un vero uomo; per giunta si chiariva esser egli l'unico protettore naturale, autorevole, della fanciulla; a lui dunque si spettava la custodia dell'arcano. Le quali cose meditate, e diremo quasi librate sulla bilancia, Lorenzo Salvani diè di piglio alla penna, per scrivere una lettera ad Aloise di Montalto.

L'amicizia dell'Assereto e del Giuliani aveva procacciato a Lorenzo e ad Aloise, involti ambedue nelle trame dei neri, l'alleanza dei Templarii. Tutti quei rossi, d'ogni levatura e d'ogni ceto, avevano fatto causa comune; ma il carico delle operazioni molteplici, l'ardua malleveria del combattimento, strategìa, tattica, logistica, stato maggiore, armi dotte, tutto perfino l'intendenza militare, era sulle spalle d'un solo. Il marchese di Montalto, dopo aver detto agli amici quello che aveva risaputo a caso dai Torre Vivaldi intorno alla nuova ospite del monastero di San Silvestro, era stato tratto dai suoi fati sulle orme della marchesa Ginevra; l'aveva seguita da Genova a Parigi, da Parigi a Vienna, a Monaco, in Isvizzera, stazioni tutte d'un viaggio che lo conduceva speditamente in rovina. Questo è come dire ai lettori che l'innamorato Aloise non era un aiuto pe' suoi alleati, e, gi

Ma, se nulla c'era di ghiotto pel Fisco, essi certamente non lo avevano da sapere, e, secondo ogni più ragionevole presunzione, dovevano frugar dappertutto per trovare, se potevano, il fatto loro. Dico bene? Ottimamente! Proseguite! rispose Aloise, che teneva dietro alle argomentazioni dell'Assereto con molta attenzione.

E alle ripetute domande dell'Assereto che instava presso di lui per avere la spiegazione di quelle parole, il povero servitore aveva risposto un nome, quello del Bello, che era stato il suo Pilade, e poteva dirsi con più ragione il suo Giuda.